Together
Il nuovo film di Lukas Moodysoon, è una divertente commedia che si svolge negli anni '70, in una Comune, in cui si cerca di mettere in pratica obiettivi come ribellione agli schemi della società borghese, solidarietà e condivisione di cose e persone.
Pur parlando di amori, divorzi, felicità e infelicità, passando attraverso temi come l'amicizia, il sesso e persino la politica e il calcio, Moodysoon analizza i sentimenti e le aspirazioni di quella generazione, dimostrando che sono gli stessi della generazione di oggi.
Nella piccola Comune "Insieme", Goran, il fondatore, super ottimista e contrario alla violenza, cerca di mettere pace e risolvere i problemi di tutti, soffrendo in silenzio di ogni litigio o partenza. Accoglie così la sorella Elisabeth con i due figli, decisa a separarsi dal marito che ubriaco l'ha picchiata una volta di più; si innamora della compagna Lena, strenua fautrice dell'amore libero, alla quale non riesce a confidare il tormento che prova nel saperla con qualcun altro; tenta di frenare gli ardori di Anna, alla estenuante ricerca dell'amore vero, provando a consolare l'ex-marito Lasse, ancora innamorato di lei, a sua volta oggetto di desiderio di Klas, gay che ama solo tre cose: sesso, vino e scherma.
Sono tutti alla ricerca di qualcosa che sembra non essere disponibile, ma che diventa perversamente fondamentale. L'ironia della vita è quella che proprio perseguendo l'improbabile, con spirito libero e aperto, si riesce ad ottenerlo; e così Elisabeth pur tornando insieme al marito si libera della sua non-identità di casalinga; Goran riesce a liberarsi di Lena e del suo libero amore; Lasse si ritrova nel letto di Klas, con inaspettata contentezza arrivando ad un epilogo gioioso, quasi da favola, senza la banalità della frase "e vissero felici e contenti", come dice lo stesso regista. Una conclusione in cui tutti quanti sono più contenti e felici di prima, "ma senza frasi lapidarie, aperto a mille nuove opportunità".
Ne risulta un film corale, in cui ogni personaggio sviluppa contemporaneamente agli altri la propria piccola storia interiore e il proprio passaggio nel mondo, regalandoci momenti di sana e spensierata allegria.
La sobria e accurata sceneggiatura si poggia su dialoghi rigorosamente lineari, caratteristica tipica del regista - già mostrata nella sua precedente opera prima Fucking Amal - mentre la fotografia è essenziale senza nessun esibizione stilistica, con luci crude, quasi naturali, da far pensare ad un'influenza delle regole stese da Lars Von Trier per il suo Dogma 95.
Valeria Chiari
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