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La scandalosa vita di Bettie Page
Prima di Playboy, prima di , prima di tutto questo c'è stata l'epoca delle Pin Up. Simboli di una femminilità impertinente e fanciullesca le Pin Up hanno segnato i sogni di un'intera generazione lungo tutto il corso degli anni 50. E tra di loro brillava una sola stella: Betty Page.
Bettie Mae Page nasce nell'aprile del 23 a Nashville Tennessee, i genitori presto si separano e viene spedita in un orfanotrofio, frequenta il liceo e ottiene una borsa di studio all'università ma nella sua testa c'è qualcos'altro. Dell'infanzia di Betty in questo film a lei dedicato non vediamo nulla, la scopriamo già adulta, quando, dopo aver subito una violenza decide di partire per NY.
Qui, su una spiaggia deserta di Coney Island, conosce Jerry Tibbs che scatterà quasi per gioco le sue prime foto. E la fama arriva in fretta, prima tra gli appassionati ma presto la sua immagine inizia a girare su tutte le più importanti riviste di moda e bellezza suscitando anche l'interesse di Heffner, l'eccentrico miliardario fondatore di Playboy. Guidata da una curiosa forma di incoscienza di cui spesso gli altri si avvantaggiano Betty inizia a posare anche per Irwing Klaw un fotografo specializzato in servizi sadomaso. Ma per la ragazza quelle foto non rappresentano l'incoraggiamento a una qualche forma di perversione ma una sorta di divertente gioco in costume dedicato a una clientela di "signori molto distinti ed educati". Betty si dedica così a quel lavoro con la stessa naturalità con cui una bambina avrebbe giocato all'infermiera. Ne esce il ritratto di una ragazza di provincia dalla semplicità quasi disarmante che riesce sorprendentemente a tenere assieme una profonda fede religiosa ed un lavoro che avrebbe messo in crisi i principi morali di qualunque ragazza della stessa epoca. Come è possibile? La risposta che ci da questo film è univoca: attraverso l'innocenza. "Se Dio pensasse che quello che faccio è immorale e sbagliato mi avrebbe mandato qualche tipo di segno" afferma Betty mentre il fotografo sta finendo di sistemarle una pallina di gomma in bocca dopo averla fissata a un palo con dei lacci di cuoio.
Coinvolta nel processo che vedeva incriminato Klaw, Betty compie una drastica scelta religiosa, abbandona il mondo della fotografia e si dedica anima e corpo alle opere cristiane. E quando alla fine qualcuno la riconosce mentre predica il vangelo e le domanda se si sia pentita delle foto in cui aveva posato nuda risponde con una frase che da sola spiega tutto il film "Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden erano nudi, si sono vestiti solo dopo che hanno peccato".
La frase: "Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden erano nudi, si sono vestiti solo dopo che hanno peccato".
Michele Alberico
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