The forgotten
The forgotten, dimenticato, ovvero quello che dovrebbe fare un genitore quando perde un figlio: cercare di dimenticare per soffrire di meno, ed è quello che Telly Paretta (Julianne Moore) non riesce a fare. Dopo oltre un anno dalla scomparsa del figlio Sam, non intende ricominciare a vivere, trascura il marito(Anthony Edwards) e passa le giornate guardando foto e oggetti del bambino.
Fino al momento in cui queste cose spariscono e sia il suo psichiatra (Gary Sinise) che il marito Jim le rivelano che lei un figlio non l'ha mai avuto e ha creato nella sua testa tutta una serie di ricordi falsi, a causa di uno choc subito dopo un aborto spontaneo. Telly è impazzita o le stanno mentendo?
Questo thriller che possiamo definire un incrocio tra Rosemary' baby, Essi vivono e X-Files non manca di colpi di scena.
Un sentimento di claustrofobia e di paranoia "da grande fratello" serpeggia in tutto il film che è un mix di azione e sentimenti girati in maniera egregia da Joseph Ruben (A letto col nemico, L'innocenza del diavolo), assistiamo a suggestive, quanto invasive, riprese aeree di New York che terminano quasi sempre in interni, forse per dimostrarci una forzata interferenza nelle vite dei nostri protagonisti, e una scelta di angolazioni della macchina da presa originali.
Ciò che colpisce inoltre in questo film sono un ottimo montaggio (di Richard Francis-Bruce già montatore di Seven), che rende benissimo l'atmosfera sia nelle scene di dialogo, più statiche, che in quelle in cui il pathos aumenta divenendo frenetico, e una buona fotografia, cupa nei momenti di angoscia e solare nei flashback in cui Telly ricorda suo figlio.
Buone le interpretazioni della Moore, mamma alla disperata ricerca della verità sulla sorte del figlioletto, e di Dominic West (Mona Lisa Smile) che interpreta il ruolo di un papà che vive le stesse vicende di Telly e l'aiuta a vederci chiaro.
Unica pecca del film, alcuni buchi nella sceneggiatura (di Gerald DiPego) e un finale un po' sbrigativo, che tuttavia non impediscono a The Forgotten di essere un film godibile.
Ilaria Ferri
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