The Lost Dinosaurs
"Il seguente film è stato composto da oltre cento ore di filmato ad alta definizione girato dalla compagnia inglese di criptozoologia. Nessuna delle seguenti immagini è stata modificata o manipolata in alcun modo".
Prima di mostrare una troupe cinematografica che, durante una spedizione in Congo, scopre che i dinosauri non si sono affatto estinti e continuano la loro esistenza nascosti nella foresta, è questa didascalia ad aprire il lungometraggio di Sid Bennett, in precedenza autore di diversi documentari destinati al piccolo schermo.
In questo caso, però, con le spaventose creature preistoriche pronte a trasformare in cibo da sgranocchiare il campionario umano di turno, comprendente il Peter Brooke di "Wrong turn 5 - Bagno di sangue" (2012), la Abena Ayivor della serie televisiva "Cuore d’Africa" (2011) e Matt Kane, non ci troviamo, ovviamente, dinanzi al resoconto filmato di fatti realmente accaduti, ma abbiamo un’operazione che, in maniera evidente, si riallaccia alla tipologia di spettacolo su celluloide portata al successo da "The blair witch project - Il mistero della strega di Blair" (1999).
Quindi, una sorta di "Jurassic park" (1993) in salsa mockumentary che si presenta quale assemblaggio di false ricostruzioni e che, a differenza della citata pellicola diretta da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez, non tira in ballo entità diaboliche, ma preferisce coinvolgere pterodattili e lucertoloni assortiti, risultando maggiormente accostabile a titoli come "Cloverfield" (2008) di Matt Reeves o il meno conosciuto "Trollhunter" (2010) di André Øvredal.
Mentre, al di là del minaccioso bestiario coinvolto, sono anche i contrasti tra i non tutti positivi personaggi a movimentare i circa ottantadue minuti di visione, pullulanti, come c’era da aspettarsi, di frenetiche e traballanti riprese eseguite tramite camera a mano.
Con la risultante di un elaborato che, complici in particolar modo i riusciti effetti speciali, si rivela piuttosto soddisfacente dal punto di vista tecnico, ma non del tutto convincente per quanto riguarda il ritmo narrativo, nonostante l’azione sia onnipresente.
La frase:
"Credo che questa valle sia abitata dai dinosauri".
a cura di Francesco Lomuscio
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