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The Bourne identity
Uno dei "golden team" di Hollywwod si riunisce quanto meno nei ruoli interpretati. Non appena Matt Damon ha saputo che il suo buon amico Ben Affleck aveva raccolto il testimone dell'agente CIA Jack Ryan, si è affrettato a cercare un altro agente, che magari avrebbe potuto assicurargli anche dei sequel, ed eccolo quindi nel ruolo di Jason Bourne.
Agente speciale della CIA, senza scrupoli e totalmente letale, questo sarebbe Jason Bourne se non avesse perso la memoria. Ritrovato casualmente a largo delle coste del mediterraneo da un peschereccio italiano con due proiettili nella schiena e con soltanto il numero di un conto corrente svizzero, lo smemorato Jason parte alla ricerca del suo passato e della sua identità sepolta. Identità molto scomoda per qualcuno dell'agenzia, come presto scoprirà a sue spese. Braccato dai killer e tagliato fuori dal mondo, Jason può fare affidamento solo sul suo istinto e sull'aiuto non proprio disinteressato di Marie (Franka Potente), il cui unico pregio è quello di possedere un'auto nel momento del bisogno.
Girato a cavallo tra l'Italia, la Francia e la Repubblica Ceca (Praga di fatto sostituisce Zurigo), la pellicola trova uno degli aspetti di maggior fascino proprio in quest'ambientazione europea, un pò come "Ronin" o "Target - Scuola Omicidi"; anche la bellissima scena dell'inseguimento in macchina con la Mini (quella d'annata) in una caotica Parigi, mantiene un realismo lontano dai gusti "fracassoni" di Hollywood. La buona regia, molto dinamica, di Doug Liman, sembra attingere un pò da tutta la storia del cinema di genere, restituendoci alla fine un quadro abbastanza piacevole. Qualche dubbio lo solleva la trama tratta da un bestseller di Loudlum, peraltro abbastanza datato visto che si trattava di un libro dell'ottanta ambientato in piena guerra fredda e qui riadattato alle necessità odierne; il percorso che porta Jason a svelare i vari risvolti dell'intreccio narrativo non è certo quanto di più sorprendente si sia mai visto, ma nel complesso il tutto sembra funzionare egregiamente.
Spari, acrobazie, arti marziali e un pò di romanticismo sono da sempre gli ingredienti dell'intrattenimento puro e qui non si rimane delusi.
Una piccola annotazione finale: l'idea dell'agente segreto ripescato senza memoria, con nemici occulti eccetera, eccetera era già venuta allo sceneggiatore di fumetti belga Jean Van Hamme con "XIII", un caposaldo del genere spionistico.
Ah, per chiunque se lo stesse chiedendo, il pescatore ligure che aiuta Jason è il "nostro" Orso Maria Guerrini.
La frase: "Ha un documento?"
La chicca: la stampata "identikit" di Marie riporta in basso una serie di foto con probabili pettinature. L'ultima in basso a destra è presa dal film "Lola Corre".
Curiosità: il sicario che guida la BMW (Clive Owen) è lo stesso attore protagonista degli spot televisivi dell'auto tedesca negli USA.
Indicazioni: Chi aspettava un pò di action-thriller è accontentato.
Valerio Salvi
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