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Un tè con Mussolini
Siamo nel 1935, quando Luca un dodicenne fiorentino(Charlie Lucas) viene affidato dal padre naturale (Massimo Ghini, "La tregua"), un negoziante di abbigliamento, a Mary (Joan Plowright, "La carica dei 101") una donna inglese che gli traduce le lettere commerciali e che decide di portare il bambino (biondo e con occhi azzurri come un inglese) nella comunità di attempate e agiate connazionali di Firenze, che oziano tra i pasticcini di Doney e un tè agli Uffizi. A questa colonia appartengono anche Lady Hester (Maggie Smith, "Amori e ripicche", "Il club delle prime mogli") vedova dell'ex ambasciatore inglese in Italia, Arabella (Judi Dench, premio Oscar per "Shakespeare in love") e due americane molto malviste, l'archeologa lesbica Georgie (Lily Tomlin, "Amori e disastri") e Elsa (la cantante Cher, premio Oscar per "Sirene") un'ex ballerina ebrea ricchissima che darà al bambino il denaro sufficiente per un futuro sereno. Con l'ottobre del '35 l'Italia esce dal rapporto di sudditanza nei confronti della Gran Bretagna ma la filofascista Hester ottiene udienza da Mussolini (Claudio Spadaro, "Guardami") che la rassicura sul futuro. Ma la dichiarazione di guerra arriva ugualmente e gli inglesi che sono rimasti a Firenze finiscono internati a San Gimignano, prima a spese dello stato in una palestra scolastica, poi a spese di Elsa in un albergo. Nel frattempo Luca viene mandato in Austria a studiare il tedesco, e quando torna in patria nel 1940, ormai adolescente (interpretato da Baird Wallace) diventa il garzone di Elsa che lo usa per consegnare passaporti agli ebrei che vogliono partire. Il film è diretto dal regista fiorentino Franco Zeffirelli, (tra i suoi film più recenti "Jane Eyre") ed è un racconto delle bizzarrie dell'epoca fascista viste con gli occhi un ragazzino che per quanto abbia un nome diverso, altri non è che il regista stesso che ha voluto narrare una parte della sua vita. Un cast di altissimo livello per un film indirizzato al pubblico anglosassone, visto che solo i personaggi italiani parlano la nostra lingua (e neanche sempre) mentre il resto è affidato ai sottotitoli. Le riprese, oltre che a Firenze, sono state effettuate a Roma, a San Gimignano e nella principesca villa Aldobrandini di Frascati, con un'accurata ricostruzione d'epoca.
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