Superhero - Il più dotato fra i supereroi
Prendete il primo "Spider-man" e sostituite Peter Parker alias Uomo ragno con l’imbranato Rick Riker, il quale, morso da una libellula durante una visita scolastica in un centro di ricerca, rimane piuttosto imbranato anche quando comincia a manifestare una serie di super-poteri che, nascosto nella ridicola tutina verdastra dell’Uomo libellula, decide di utilizzare per combattere la criminalità, rappresentata in particolare dal perfido Uomo Clessidra.
E’ infatti il già classico di Sam Raimi ad essere preso principalmente di mira nella nuova super parodia a stelle e strisce, la quale sbeffeggia questa volta i film incentrati sui supereroi dei fumetti, con un protagonista che, interpretato dal televisivo Drake Bell, ha perso tragicamente i genitori da bambino, come Bruce Wayne-Batman, e si trova quindi a vivere con il divertente zio Albert, con le fattezze del mitico Leslie Nielsen di "Una pallottola spuntata", e con la petomane (!!!) zia Lucile, nei cui panni troviamo la vecchia Marion Ross del telefilm "Happy days".
Al timone di regia lo sceneggiatore del terzo e quarto "Scary movie" Craig Mazin, che, non nuovo al genere (il suo esordio dietro la macchina da presa fu "The Specials", altra commedia incentrata sui supereroi), ci porta anche in una scuola per persone particolarmente dotate alla "X-men", in cui abbiamo modo d’incontrare sia riletture comiche di Tempesta e dell’artigliato Wolverine, che Pamela Anderson calata nell’attillatissima divisa blu della donna invisibile dei Fantastici 4.
Ma si tratta soltanto di piccole apparizioni, in quanto, al di là delle immancabili frecciatine a Tom Cruise, con tanto di sosia, il plot rimane per lo più legato alla figura dell’Uomo libellula, mentre il sempre grande Robert Joy de "La terra dei morti viventi" ricopre il ruolo di un esilarante dottore handicappato e il veterano Robert Hays, memorabile protagonista de "L’aereo più pazzo del mondo", compare in un cameo nei panni del padre di Rick.
Del resto, tra i produttori della pellicola abbiamo proprio il David Zucker che fu tra i registi dell’indimenticabile film comico ispirato a "Airport", non c’è quindi da stupirsi se momenti come la grottesca scazzottata che vede coinvolti perfino il Papa e il Dalai Lama finiscono per ricordare direttamente il modo di far ridere spesso alla base dei lavori della ZAZ (sigla che rappresenta il trio formato da Jerry Zucker, Jim Abrahams e David Zucker).
Un modo di far ridere mai tramontato – e con ogni probabilità intramontabile – che Mazin, senza troppi entusiasmi, sfrutta per ottenere 85 veloci minuti capaci di divertire a sufficienza soprattutto gli spettatori più giovani, i quali, nonostante la presenza di escrementi e liquidi fisiologici vari, si trovano davanti uno spettacolo tutt’altro che volgare e decisamente superiore ai vari "Epic movie" e "3ciento-Chi l’ha duro…la vince!" dell’accoppiata Friedberg-Seltzer.
Non ci voleva molto, direte giustamente voi.
La frase: "Guarda dove metti i piedi quando fai il ralenti".
Francesco Lomuscio
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