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10 ottobre 2002 - Conferenza stampa
Rob Cohen e Vin Diesel
Intervista al regista e al protagonista di "xXx"
di Teresa Lavanga
Poi si passa a parlare dello show-business e a Cohen viene chiesto perché fa solo film d'azione, se gli piace farli o se è costretto dalla major di Hollywood. "Io credo che il cinema sia movimento. Il teatro, la letteratura, sono in grado di cogliere aspetti della vita che sfuggono al cinema, ma nessuna delle altre arti è in grado di rendere il movimento come può fare un film. E credo che i film d'azione siano la massima espressione di questo movimento. Adoro prendere un genere e stravolgerlo per poi riproporlo al pubblico. Mi piace dire che do al pubblico la stessa cosa ma diversa, nel senso che fornisco una nuova interpretazione di mondi e stili già conosciuti. Hollywood è un posto complesso, se tutto dipendesse dalle corporation, si produrrebbe solo quello che si vende e nient'altro. La vera sfida per un regista è riuscire a creare qualcosa che vende e qualcosa che soddisfi, se stessi ed il pubblico. Quando faccio un buon film, che soddisfa le mie aspettative quelle di chi lo guarda e quelle di chi lo produce, so che ho espresso al massimo la mia professionalità, proprio come in questo caso". Dopo esagerati complimenti che si rivolgono a vicenda, Cohen e Diesel riprendono la conferenza. A questo punto le domande sono tutte per l'attore. Perché ha deciso di non partecipare al secondo episodio di Fast and Furious? "Perché non voglio che la mia carriera segua la corrente del mercato, voglio fare delle scelte libere. Non mi piace cambiare pacco alle cose e rivenderle al pubblico. È stato un film importante, sia per me sia per l'impatto che ha avuto negli USA, dove ha contribuito a risvegliare l'opinione pubblica rispetto ai problemi di una subcultura. Ma ora non ha più senso ripresentare lo stesso personaggio e le stesse situazioni. Con XXX invece, l'obiettivo è quello di creare un personaggio che possa essere così interessante da poter essere sempre pronto a nuove storie e nuove sfide". Ha intenzione di girare un film come regista? "Ho già diretto due pellicole indipendenti, un corto e un lungometraggio. Quando avrò di nuovo il coraggio di rimettermi dietro la macchina da presa, sicuramente girerò il lungometraggio di quel primo corto che vide anche Spielberg a cui ispirò il mio ruolo in Salvate il soldato Ryan. Per ora sto imparando. Molto mi hanno insegnato i registi con cui ho lavorato, ma tanto di più mi sta insegnando Rob Cohen. Quando giro con lui mi sento come un bambino in un negozio di caramelle, non so cosa prendere prima. Ora mi limito ad aspettare, poi si vedrà". Cosa l'ha spinta ad accettare il suo prossimo ruolo, quello di Annibale? "Nulla. È un ruolo che morivo dalla voglia di interpretare. Le guerre puniche, le battaglie, sono cose lontane da noi, ma affascinanti, così come lo è l'idea di ridargli vita". Infine si parla di Asia Argento. Entrambi hanno parole di lode. Cohen ammira la sua professionalità, la puntualità, il rigore con cui studiava il personaggio che doveva interpretare. Diesel dice di aver trovato un'amica, oltre che una ragazza bella, intelligente e indipendente. Ma Asia ci sarà nel sequel del film? Cohen risponde "Non mi piace annoiare il pubblico e presentargli sempre la solita storia. L'unica riconferma è Vin Diesel".
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