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08 Giugno 2009 - Conferenza
"Un'estate ai Caraibi"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Introdotti da Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa, Carlo ed Enrico Vanzina, affiancati dal cast, hanno incontrato a Roma la stampa in occasione dell'uscita di "Un'estate ai Caraibi", secondo cinecocomero dopo il primo esperimento di "Un'estate al mare", che nel 2008 incassò la bellezza di circa sei milioni di euro. Assenti in conferenza, purtroppo, Carlo Buccirosso, Enrico Bertolino e Jayde Nicole, playmate di Los Angeles che debutta proprio con questo film.
Carlo Vanzina:Con un po' d'incoscienza, noi lo scorso anno abbiamo accolto l'invito della Medusa di fare il film estivo ed andò veramente bene, anche perché siamo usciti a fine giugno, quindi molto tardi. Quest'anno abbiamo anticipato un po', anche perché eravamo più preparati e abbiamo cercato di aggiustare il tiro rispetto all'anno scorso, quindi siamo tornati a una struttura a storie intrecciate, da noi sempre utilizzata nei nostri film, da "Sapore di mare" e "Vacanze di Natale".
Inoltre, quest'anno siamo andati ai Caraibi perché lo scorso anno, in realtà, abbiamo fatto un film estivo girandolo tra marzo e maggio con un tempo molto rigido.
Abbiamo messo molta cura nel raccontare queste cinque storie che, al di là del divertimento, sono dei piccoli film, e ci siamo avvalsi di un cast eccezionale.
Enrico Vanzina:Volevo sinceramente ringraziare la stampa, perché lo scorso anno è stato grazie ai giornalisti che la gente si è accorta dell'uscita del nostro film. Questo mi fa pensare a quanto sbaglino i produttori che non fanno vedere i loro film alla stampa.
Visto che nel film se ne parla, il premier ha letto la sceneggiatura?
Enrico Vanzina: Questi sono i misteri del cinema, perché noi abbiamo cominciato a scrivere il film un anno fa pensando di ambientarlo ad Antigua, dove Silvio Berlusconi ha una villa, quindi lo abbiamo reso parte della sceneggiatura dell'episodio con Biagio Izzo e Alena Seredova. Essendo il cinema misteriosamente in avanti, la realtà ha portato la vita privata del presidente del Consiglio sui giornali, a ridosso dell'uscita di "Un'estate ai Caraibi". Capisco che l'argomento Berlusconi solletica tutti in questo momento, ma vi assicuro che non abbiamo fatto il film su questo. Lui non ne sa niente, non ha letto la sceneggiatura e ciò dimostra la totale libertà con la quale abbiamo lavorato.
In questo film c'è forse una certa eco della crisi?
Enrico Vanzina: Sulla questione dei soldi, ad un certo punto il signor Proietti dice una battuta meravigliosa ai due turisti che all'inizio del film parlano della crisi. Chi fa la commedia credo che guardi ciò che gli succede intorno, perché quando si scrive sei influenzato dalla televisione e dai giornali.
Carlo Vanzina: Appunto, ci sono dei meccanismi quasi involontari che finiscono per essere dettati dalla realtà odierna.
In questo genere di film, secondo voi lo sfondo esotico ha ancora un'attrazione sul pubblico o a funzionare è soprattutto l'elemento comico?
Carlo Vanzina: Lascerei la parola a Gigi, perché lui ha una sua teoria sui film di Natale, visto che i protagonisti vanno sempre in giro.
Gigi Proietti: Sì, è solo una battuta, volevo fare un film intitolato "Natale a casa" (ride).
Carlo Vanzina: Il sottotitolo è "Ma 'ndo cazzo annate?" (ride).
Gigi Proietti: "Natale a casa" non sarebbe mica male, ma a tombola se gioca ancora? Nun se sa (ride). Invece, per quanto riguarda i soldi io credo che uno dei temi più affrontati dalla Commedia all'italiana sia stato quello del successo e dei soldi, da sempre è stato un tirante drammaturgico, non solo nel cinema, come anche quello del sesso. Abbiamo avuto un grande commediografo che si chiamava Aldo De Benedetti, le cui commedie si basano tutte sulle corna, il successo e il denaro, poi la Commedia all'italiana ha fatto sempre ridere criticando.
Strepitosa nel film è la coppia Mattioli-Brignano…
Maurizio Mattioli: Beh, siamo molto vicini come dieta (ride). Non siamo vicini come età, ma lo siamo come estrazione, come scuola, come modo di essere, perché siamo molto romani e questo credo ci abbia permesso di stare bene insieme. Non so cosa ne pensi Enrico.
Enrico Brignano: Per quanto riguarda me e Maurizio siamo stati in parte subito, come si dice in gergo, già in fase di lettura. Lui ha letto il copione senza di me ed io senza di lui, poi, quando ci siamo trovati sul set ad Antigua, lui e le sue fobie ci hanno accompagnati, specialmente a me. Sia la sera che quando andavamo al trucco sembrava di continuare ad essere in parte. Quindi, è stato abbastanza semplice per quanto riguarda il nostro episodio. Poi, è stata molto divertente la scena in cui sono legato al letto con la ragazza nuda sullo stinco; non è stata una scena facile, non la dimenticherò mai più e nemmeno mia moglie (ride). Quindi, ben vengano queste situazioni del sesso e del denaro, che sono le basic della commedia.
Quando scrivete un film, già pensate a chi lo interpreterà?
Enrico Vanzina: Questa volta sì, ma il processo dovrebbe essere leggermente diverso, perché bisognerebbe scrivere un soggetto e poi trovare l'attore giusto, ma nel cinema italiano questo si fa abbastanza poco. Addirittura, c'erano Leo Benvenuti e Tonino De Bernardi che raccontavano di sceneggiare spesso dei contratti, perché i produttori gli dicevano di avere un Villaggio o un Pozzetto e il film si faceva per loro. In questo caso, però, siamo stati favoriti, perché sapevamo già in partenza quali sarebbero stati gli attori; l'unico episodio che ci ha dato un po' di difficoltà è stato quello con Gigi, perché inizialmente volevamo fare il seguito del suo personaggio del doppiatore smemorato di "Un'estate al mare", che finiva questa volta a fare "Pirati dei Caraibi" ai Caraibi. Poi è venuta fuori la storia tenera ma anche buffa con il bambino.
Carlo Vanzina: Invece io tenevo molto a inserire nel film un episodio di giovani, quello con Martina e i due Paoli. Visto che uno dei due Paoli non era disponibile nel periodo in cui girammo, siamo tornati sull'isola; un atto d'amore che neanche per Sean Connery avrei fatto. Oltretutto, ho trovato una Martina in forma smagliante, veramente adatta a fare la commedia.
Martina Stella: Grazie! Io mi sono divertita moltissimo con questi due matti toscanacci, abbiamo anche molto improvvisato. Ora vorrei lasciare la parola a loro.
Paolo Ruffini: Io sono lusingato davvero, perché, come diceva Carlo, avevo degli impegni teatrali. Poi ho trent'anni e vengo dalla generazione che su Italia 1 guardava spesso i loro film e per me il cinema popolare ha un grande significato. Quindi, è stata una grandissima soddisfazione, un piccolo sogno realizzato. Volevo ringraziare i Vanzina e Medusa perché sono felicissimo.
Paolo Conticini: Anche io volevo ringraziare i fratelli Vanzina, con i quali avevo già fatto "Vacanze di Natale 2000", sono stato felicissimo di tornare a lavorare con loro. E' stata una scoperta lavorare con Paolo e Martina, in realtà la vera matta è lei, ma ci siamo divertiti molto.
Carlo Vanzina: Una coppia che invece avevamo già collaudato è quella formata da Alena e Biagio, che ormai sono un po' come Boldi e De Sica (ride).
Alena Seredova: Vorrei sapere chi dei due è Boldi e chi De Sica (ride).
Biagio Izzo: Dai, De Sica è più bello, lo fai tu (ride). Se Martina Stella è pazza, Alena è matta! Ci siamo veramente divertiti tanto, vorrei solo aggiungere che è un film non volgare e adatto a tutta la famiglia.
Alena Seredova: Io vorrei solo ringraziare i Vanzina per averci portati ad Antigua, che è una bellissima isola ed ho portato anche mio figlio e la mia mamma.
Biagio Izzo: Poi, io non ero mai stato in un paese caldo in inverno e devo dire che è proprio una bella cosa.
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