07 gennaio 2004 - Conferenza stampa
Intervista ai protagonisti de "L'ultimo samurai"
di Valerio Salvi


Lei ha detto: "in ogni film che faccio scopro qualcosa di me". Cosa ha scoperto di se in questo film e soprattutto qual è la cosa più importante che ha scoperto fino ad oggi facendo l'attore?
Nella fattispecie devo dire che non credevo che ce l'avrei fatta fisicamente a girare questa pellicola con così tante scene d'azione e soprattutto così complesse ed innaturali per il mio corpo. Però Ed desiderava che la mia trasformazione fisica andasse di pari passo con la crescita del mio personaggio e così mi sono impegnato al massimo e ci sono riuscito.
La cosa più importante che ho imparato è che l'ignoranza e l'analfabetismo sono alla base del razzismo, del bigottismo e dell'ingiustizia. I conflitti sono sempre frutto dell'ignoranza, se ci aiutiamo a vicenda possiamo superare molte cose.

Lei è anche produttore della pellicola, a cui ha dedicato due anni di lavoro, cosa ne pensa di come sta andando in America?
La creazione di un film è un processo piuttosto personale, comunque non sono affatto dispiaciuto dell'andamento al botteghino USA. Penso sempre che un film debba rifarsi dei suoi costi e far guadagnare qualcosa agli studios che l'hanno prodotto, così se ne potrà fare un altro. Non mi sono mai basato sulla potenzialità di vincere premi o riconoscimenti nel fare le mie scelte. Comunque sono soddisfatto sia della reazione del pubblico e soprattutto degli addetti ai lavori che ne sono rimasti contenti. L'abbiamo presentato prima in Giappone, un atto doveroso visto che ci si basa sulle loro tradizioni e la loro cultura, ed abbiamo ricevuto addirittura una standing ovation alla prima di Tokyo.

Non crede che il messaggio del film sul morire per gli ideali possa essere mal interpretato in questo momento in cui ci sono terroristi disposti ad uccidersi per ottenere quello che vogliono?
Come lei giustamente dice, questo è il messaggio sbagliato. Questi samurai sono si disposti a dare la vita, ma su un campo di battaglia guardando il nemico negli occhi e non si sognerebbero mai di colpire gente innocente in modo indiscriminato. Per i samurai, secondo la filosofia zen, la morte arricchisce la vita.
Non bisogna mai dare la colpa ad altri per i propri fallimenti, bisogna prendersi le proprie responsabilità.

Il Tom Cruise produttore pagherebbe il lauto stipendio di Cruise attore?
Decisamente si, li vale tutti!

Cosa ha imparato da Kubrick?
La pazienza.



  

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