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04 Aprile 2006 - Conferenza Stampa
"Sono tornato al nord"
Intervista al regista e al cast.
di Elisa Giulidori
Franco Neri, meglio noto come "Franco… Oh Franco" di Zelig, ora arriva al cinema con un personaggio che ricorda molto da vicino il suo alter ego televisivo.
Oggi a Milano, insieme al regista Franco Diaferia e al produttore Stefano De Marinis, ha presentato il film e parlato di com'è nato questo progetto.
Com'è nata l'idea del film?
Franco Diaferia - La prima cosa che vorrei sottolineare di questo film è che è stato completamente prodotto con sforzi privati. Non abbiamo avuto nessun tipo di finanziamento pubblico. E in questo momento produrre un film autonomamente è molto difficile ma noi abbiamo voluto farlo perché credevamo moltissimo nel progetto. Io (il regista Franco Diaferia ndr) e Franco Neri abbiamo lavorato gratis, non abbiamo preso soldi. E tutto il cast è stato incredibilmente disponibile.
L'unico aiuto che abbiamo avuto è stato da parte della Film Commission Torino Piemonte che ci ha concesso di fare le riprese a Torino gratuitamente.
Quanto è costato il film?
Stefano De Marinis - Il film è low budget… Vi può bastare come risposta?
No! Quanto è costato?
Franco Diaferia - Il film è costato circa un milione, un milione e mezzo di euro… Ma quasi la metà è stata spesa per la promozione della pellicola, circa 600.000 euro.
Tra l'altro abbiamo scelto una data piuttosto impegnativa per l'uscita, il 7 aprile perché anche se escono molti film in questo momento, questo è l'unica commedia italiana in uscita in questo periodo.
Qual'è il vostro obbiettivo? Oltre alla speranza di rientrare nei costi…
Franco Diaferia - Per prima cosa volevamo fare una cosa che ci divertisse e che ci piacesse e ci siamo riusciti. Ma soprattutto speriamo che il pubblico quando uscirà dalla sala potrà dire ho passato un'ora e mezza proprio divertente
Ancora però non ci avete detto com'è nata questa idea?
Franco Neri - L'idea è nata dal nostro desiderio, mio e del regista di fare del cinema. Perché io penso che il cinema sia come i prodotti sott'olio, sono buoni anche tra vent'anni. Invece la televisione si brucia subito, un programma oggi c'è, domani non c'è più.
Così ci siamo visti e abbiamo iniziato a scrivere la storia.
Franco Diaferia - Non volevamo rifare il personaggio televisivo di Franco, con le sue battute ma non volevamo neanche che la gente che arriva al cinema si trovi disorienta. Così abbiamo pensato ad una storia dove in parte si può ritrovare anche il personaggio che Franco fa a Zelig.
Due personaggi nel film si chiamano Gino & Michele un omaggio agli autori di Zelig? E loro sono stati felici di questo omaggio?
Franco Neri - No, i personaggi non si riferiscono a Gino & Michele, sono ispirati a due miei vecchi compagni di classe. Loro mi avevano chiesto una parte nel film ma non andavano bene e così gli ho dedicato questo omaggio.
A Gino & Michele io devo moltissimo e anche ad Antonio Ricci senza di loro io ora non sarei qui.
Ogni scena ha tempi molto brevi, un minuto, un minuto e mezzo al massimo; avete voluto adottare dei tempi televisivi?
Franco Diaferia - No, veramente no! Quando abbiamo montato il film abbiamo tagliato circa 20 minuti di materiale proprio per rendere il ritmo più veloce, ma non era nostra intenzione adottare tempi televisivi.
Questo giocare sulle differenza tra nord e Sud è ancora realistico? E funziona?
Franco Neri - Funziona e piace molto. In teatro la gente si diverte moltissimo, ridono per due ore e mezza senza mai fermarsi. E poi le differenza ci sono e ci saranno sempre.
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