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13 Aprile 2011 - Conferenza
"Se sei così, ti dico di sì"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
In occasione dell'uscita di "Se sei così ti dico sì", secondo lungometraggio interpretato dalla sensuale Belén Rodriguez, la neo-attrice, affiancata dal regista Eugenio Cappuccio, dal produttore e co-autore del soggetto Antonio Avati e dal co-protagonista Emilio Solfrizzi, ha incontrato a Roma la stampa.
Come mai Antonio Avati si è innamorato di questo progetto?
Antonio Avati: Sentivo il bisogno personale di tornare a produrre film che non fossero diretti da mio fratello Pupi, in quanto, da quando divenne presidente di Cinecittà Holding, alla fine degli anni Novanta, ci venne proibito di accedere ai finanziamenti per le opere altrui.
Come è nata l'idea per il film?
Antonio Avati: L'idea mi è venuta guardando proprio le trasmissioni televisive tipo "I migliori anni", dove ospitano le meteore del passato, quindi, mi sono immaginato questo strano incontro tra Belén ed Emilio; poi, abitando in via del Babbuino, vedo tutti i giorni questo viavai di star all'Hotel de Russie. In sceneggiatura, comunque, il personaggio di Belén era più spietato e meno amorevole.
Belén come si è trovata in questo film?
Belén Rodriguez: Quello verso la recitazione è stato un cammino difficile, però step by step, non penso di aver saltato gradini in fretta, ho cominciato da un reality televisivo ed è venuto tutto il resto. Sicuramente, recitare mi dà tante emozioni, mi sono resa conto del fatto che il mondo del cinema è molto diverso da quello della tv. Immedesimarsi con un personaggio diverso da me è forte e complicato.
Emilio, invece, cosa ci racconta del film?
Emilio Solfrizzi: Anche io mi sono impegnato abbastanza in questo film, lo amo moltissimo, sono fiero di averlo fatto e felice che Eugenio abbia pensato a me per il personaggio di Piero Cicala. Mi sono impegnato molto anche a tavola, perché ho preso otto chili (ride). Inoltre, sono molto grato a trucco e parrucco, perché ho passato più tempo con loro che con gli altri sul set e lo dico per ricordare che dietro le quinte lavorano persone di talento. In questo film sono un uomo che riesce a reagire, non si rassegna ed accetta la sfida lanciata dai dettami del mondo dello spettacolo.
Per preparare il personaggio, ti sei ispirato a qualcuno?
Emilio Solfrizzi: Devo dire che non ne avevo il bisogno, perché ho lavorato per tanti anni facendo tantissimi spettacoli nel sud, dove ho incontrato molte persone, venendo in contatto con una grande ricchezza umana. Quando guardo questi programmi televisivi come quello condotto da Carlo Conti, la cosa che trovo più atroce è vedere il filmato dell'ospite da giovane, mentre si esibisce ora, invecchiato e non più in forma come una volta (ride).
S'intuisce una fortissima sintonia tra cast e regista…
Eugenio Cappuccio: Quando ho letto la storia scritta da Antonio, non ho avuto alcun problema a sentirla mia. Era un progetto pieno di sfide ed era importante entrare in sintonia con la casa di produzione di Antonio e Pupi. L'obiettivo è stato quello di fare mio un progetto iniziale e diventarne padre insieme agli sceneggiatori. Quando Antonio mi chiese cosa pensavo di Belén, io gli risposi che, sicuramente, la preferivo a Paris Hilton.
Belén Rodriguez: Grazie (ride)!
Eugenio Cappuccio: Poi, quando ho conosciuto Belén, la prima cosa che abbiamo scoperto è che entrambi abbiamo un padre che si chiama Gustavo, così abbiamo dato questo nome al giornalista di gossip, il personaggio più odioso del film (ride).
Belén pensa di continuare a recitare?
Belén Rodriguez: Assolutamente sì. Recitare un ruolo così intenso è normale che ti dia più emozioni. La televisione è un mestiere, mentre recitare è un mestiere ma credo sia anche un modo di vivere. Mi sono emozionata maggiormente a rivedermi in continuazione in questo film piuttosto che quando mi riguardo in tv, anche se a Sanremo ero sempre emozionata. Quando mi chiamano attrice mi viene da ridere e quando i personaggi somigliano troppo a me mi vergogno.
In ogni caso, lavoro a parte, io nella vita quotidiana sono una ragazza normalissima, non sono una diva, anche perché penso che le star alla Sophia Loren non esistano più. Più che altro, sono sempre in ritardo su tutto e la cosa a cui penso spesso è avere un figlio, ma sono costretta ogni volta a rimandare, perché voglio imparare a fare una carriera seria, per me non è uno scherzo o un passatempo. Però mi piacerebbe diventare mamma da giovane, come ha fatto mia madre, che mi ha partorita a vent'anni ed è stata sempre con me, spingendomi ad andare dove pensavo, come un'amica.
Emilio pensa di esordire come regista?
Emilio Solfrizzi: Mi piacerebbe molto, ci penso spesso, però, ogni volta che vedo il lavoro di un regista ci ripenso, perché è un lavoro molto faticoso e per il quale ho un gran rispetto. Poi, volevo dire che quando mi rivedo… mi piace Belén (ride).
Quanto e quale materiale è rimasto fuori dal montaggio?
Belén Rodriguez: E' rimasto fuori solo il bacio.
Emilio Solfrizzi: Sì, ma noi lo abbiamo provato tante volte (ride).
Belén Rodriguez: Comunque, non abbiamo girato scene di sesso (ride).
Eugenio Cappuccio: In realtà, ce ne erano un paio ma non le abbiamo girate, poi è rimasto fuori tanto bel materiale non montato.
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