11 Febbraio 2010 - Conferenza
"Scusa ma ti voglio sposare"
Intervista a Federico Moccia, Rita Rusic e il cast.
di Francesco Lomuscio

Due anni dopo "Scusa ma ti chiamo amore", il trittico formato dal regista e scrittore Federico Moccia e dall'accoppiata Raoul Bova Michela Quattrociocche torna insieme per il sequel "Scusa ma ti voglio sposare". Affiancati dalla produttrice Rita Rusic e dal resto del cast, hanno incontrato a Roma la stampa.


E' stato difficile produrre il sequel di "Scusa ma ti chiamo amore"?
Rita Rusic: Naturalmente, il film è nato dopo il successo riscosso dal primo capitolo. Ovviamente, c'è stato anche un libro e, come era successo per "Scusa ma ti chiamo amore", Chiara Barzini e Luca Infascelli si sono occupati della sceneggiatura. Il difficile è stato proprio organizzare tutto il film.

Cosa ha spinto Raoul Bova a prendere parte a questo secondo episodio?
Raoul Bova: Mi ero trovato bene durante la lavorazione del primo film ed ero grato a Federico e Rita di avermi dato una possibilità nella commedia. Queste piccole scelte sono fondamentali, perché ciò mi ha portato a prendere parte ad altre commedie.

Come affronta Federico Moccia il passo dal libro al film?
Federico Moccia: Bene o male, tutti siamo registi di ciò che viviamo. Un libro, mentre lo leggi, ti permette di riflettere, perché te ne dà il tempo, mentre un film è più immediato. Un libro hai la voglia che non finisca mai, un film, invece, attraversa in circa un'ora e quaranta un preciso arco narrativo con inizio e fine. Qui, per esempio, ho dovuto tagliare molte parti che erano sulle pagine scritte.

Da "Scusa ma ti chiamo amore", passando per "Amore 14", il linguaggio cinematografico mocciano si è progressivamente evoluto, rispecchiando sempre più, sullo schermo, il linguaggio dei blog e degli sms. Come è avvenuta questa evoluzione?
Federico Moccia: Io guardo molto cinema e mi piace raccontare. Cerco di farlo al meglio, rappresentando la realtà ma senza distaccarmi da essa.

Fondamentale, in questo film, è lo scontro tra le due diverse famiglie dei protagonisti...
Michela Quattrociocche: Sì, lo scontro tra Niki e Alex nasce proprio a causa di quello tra le loro famiglie, però, poi, entrambi affrontano la cosa mettendole da parte.

Inoltre, è importante anche la musica...
Federico Moccia: Io penso che il pezzo musicale ti dia una sensazione, una fotografia. La colonna sonora è fondamentale e, per quanto riguarda il mio film, credo proprio che i musicisti abbiano trovato il giusto equilibrio tra i momenti di profondità e quelli più leggeri.

Cosa potete dirci in riguardo alla grande differenza di età dei due protagonisti?
Michela Quattrociocche: Non credo che la differenza di età sia molto importante, ci sono ventenni troppo mature e quarantenni ancora immaturi. Bisogna trovare l'equilibrio e noi, con questi due film, mi sembra che lo abbiamo trovato.
Raoul Bova: Alcune persone sentono la differenza di età, altre no. Soprattutto, la sentono le persone che vivono anagraficamente la loro età, mentre altre la vivono in maniera più tranquilla. Può capitare che un quarantenne dia fiducia a una ventenne come Niki.

E secondo Michela Quattrociocche, l'amore ha un'età?
Michela Quattrociocche: Dipende dai casi, non si può generalizzare.

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