19 gennaio 2004 - Conferenza stampa
Intervista a David Zucker, Anna Faris e Simon Rex
di Teresa Lavanga


Cosa è cambiato nella sua esperienza da quando ha girato l'aereo più pazzo del mondo?
D. Zucker: La parodia si basa su situazioni note. C'è quasi un'aspettativa del pubblico che bisogna rispettare. È come nel football, si placca e si rincorre. Il risultato finale determina l'ironia. Quando un film si basa su videotape assassine e alieni, ci si rende conto che per il pubblico questi possono essere considerati "fatti seri", allora si interviene con l'ironia. Rispetto a L'aereo più pazzo del mondo, è cambiata la censura. A partire dagli anni '90 con i democratici, liberali a livello politico, ma moralisti nei confronti del grande pubblico, la censura si è acuita. I film PG13 (film consigliati ad un pubblico adulto, ma non vietati, ndr) sono stati vietati. Prima la regola era che una parolaccia poteva essere detta al massimo una sola volta, ora si punta più sui contenuti. Il dialogo fra il prete e Anna è stato censurato anche se non conteneva parolacce!

Anche gli attori credono che ci sia stato un inasprimento della censura?
A. Faris: Io sono d'accordo che la censura sia più rigida. Ma in questo caso la cosa non mi riguarda...non ho girato scene di sesso, come invece era successo nel primo episodio! Vorrei però che la censura si occupasse del manifesto di questo film: vengo ritratta con un seno esagerato, che mi imbarazza tantissimo!

Cosa è cambiato nel passaggio da regista indipendente a star di Hollywood?
D. Zucker: Beh, credo che da quando ero un giovane regista indipendente ad oggi, sono cambiate molte cose. Ora è sempre più difficile fare un piccolo film, perché la concorrenza è spietata, c'è un proliferare di sequel e blockbuster. Inoltre è sempre più difficile trovare uno spazio per farsi vedere. L'unica via d'uscita è l'inventiva: c'è un continuo bisogno di rinnovamento e di idee nuove.

Per lei è importante l'improvvisazione sul set?
D. Zucker: No. Io do molta importanza alla sceneggiatura, sono puntiglioso, discuto per ogni parola utilizzata. L'unica scena improvvisata del film è quella in cui Regina Hall picchia la ragazza che esce dallo schermo televisivo. L'unico tipo di improvvisazione che posso tollerare è quello che si adatta alla sceneggiatura, in caso contrario taglio le scene!
A. Faris: È vero. Pensate che sul set, a volte ci capitava di proporgli con entusiasmo delle gag e lui, impassibile e burbero ci diceva sempre di no.

Come mai ha dichiarato che va molto raramente al cinema?
D. Zucker: Perché non amo la maggior parte dei film attuali. In realtà sono molto critico, forse per questo faccio film satirici. Se un film è noioso o non mi piace, mi sento in imbarazzo ad alzarmi e andare via, quindi non vado al cinema anche per evitare questa situazione. Per questo evito anche di andare a festival e premiere. L'ultima prima cui ho partecipato è stata quella di Dick Tracy. È stata una tortura e non potevo andare via. Allora ho giurato che non sarebbe mai più accaduto. Preferisco guardare i film che mi interessano comodamente seduto sul mio sofà.

Ci date un titolo per i prossimi Oscar?
S. Rex: Non perché c'è Anna, ma a me è piaciuto molto Lost in traslation e credo che sarà in concorso.
A. Faris: Non ho visto molti film quest'anno, e non voglio essere di parte, ma Lost in traslation è il mio preferito!

Questa sarà l'ultima puntata di Scary movie o ce ne saranno altre?
D. Zucker: Questo è un genere molto particolare, e proprio per le sue caratteristiche è impossibile che abbia fine. Forse Anna non sarà più la ragazzina sprovveduta, ma la mamma e forse non ci sarò più io alla regia, ma la serie continuerà. Si è già parlato di una quarta puntata, ma bisogna attendere che il regista di Signs finisca il suo prossimo film!



  

Conferenza stampa


David Zucker - I film:

Scary Movie 3

My boss's daughter

Baseketball


Anna Faris - I film:

Scary Movie 3

Lost in translation - L'amore tradotto

Hot chick - Una bionda esplosiva








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