26 gennaio 2004 - Conferenza stampa
Intervista a Gary Fleder regista de "La giuria"
di Valerio Salvi


Alla vigilia dell'uscita del suo nuovo film, La giuria, incontriamo Gary Fleder.

Si tratta dell'ennesima pellicola tratta da un libro di John Grisham, anche se questa volta in chiave decisamente meno giudiziaria, chi ha "spinto" per la sua realizzazione?
In effetti non è uno dei libri più recenti dell'autore, sono sette anni che ci si gira intorno e sono stati contattati anche altri registi prima di me, come Mike Newell e Joel Schumaker. Due anni fa è stato il mio turno ed abbiamo deciso di girare il film apportando alcune modifiche al libro ed ho voluto inserire nel cast John Cusak per il ruolo di Easter.

A questo proposito, la più evidente è il cambio dell'accusato, da una multinazionale del tabacco, siamo passati alla lobby degli "armaioli". Come mai questa decisione piuttosto radicale?
Abbiamo fatto varie valutazioni. All'epoca del libro i produttori di tabacco non erano ancora così pesantemente sotto i riflettori come oggi. The insider, la pellicola di Michael Mann, aveva gia percorso questa via e nel frattempo il tabacco in America ha subito pesanti attacchi, molti con successo, da varie parti, mentre le lobby delle armi ancora spadroneggiano e sembrano decisamente più intoccabili. Gran parte del fascino del libro risiede in questo scontro di Davide e Golia e per renderlo abbiamo reputato più conveniente utilizzare come avversario una fabbrica di armi.

Lei pensa che oggettivamente un film possa cambiare qualcosa nel mondo reale?
È bene chiarire che negli Stati Uniti non si può fare un film di denuncia o "politico" prescindendo dall'intrattenimento, altrimenti non si incassa, né si trovano i fondi. Io non considero questa pellicola un dramma giudiziario, ma più un film stile "colpo grosso", stile Ocean 11 o La stangata. Ci troviamo di fronte ad una giuria rubata e pronta ad essere venduta al miglior offerente, cosa che stimola certamente lo spettatore. Inoltre ho l'occasione di mostrare al grande pubblico una situazione che in America sta decisamente peggiorando; la NRA - National Rifle Association, sta cercando di eliminare i già esigui controlli che si fanno sulla vendita di armi e di commercializzare più che delle pistole o dei fucili per la difesa personale, armi automatiche che possono tranquillamente essere definite da "massacro". Non so se alla fine il film servirà a qualcosa sul piano pratico, ma almeno darà un messaggio e porterà il pubblico a farsi delle domande.
Vorrei sottolineare che si insiste anche su un altro aspetto che giudico molto importante, quello della privacy. Dopo i noti fatti del nove settembre sono state varate leggi che aumentano i controlli. Ora forse rischiamo meno un'invasione nemica, ma di certo subiamo un'invasione preventiva da chi è deputato al controllo.La maggior parte delle cose che vediamo utilizzate nel film, come registrazioni, pedinamenti e fotografie, sono perfettamente legali. Ho ingaggiato un esperto di sicurezza che ha realizzato la sala operativa di Fitch che vediamo nel film, esattamente come avrebbe fatto se avesse dovuto analizzare un gruppo di persone.



  

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