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26 gennaio 2004 - Conferenza stampa
Intervista a Gary Fleder regista de "La giuria"
di Valerio Salvi
Nel passare dal libro al film avete fatto altro concessioni?
Grisham è ideale per la trasposizione visto che è molto diffuso e facile da leggere. Nell'originale però la figura dell'avvocato difensore era molto più sfumata, ma avendo Hoffman nel cast abbiamo ampliato questa parte.
Infatti nel film lavorano insieme per la prima volta Hackman e Hoffman, come ha vissuto questa esperienza che loro stessi hanno definito entusiasmante?
Credo di aver raggiunto l'apice della mia carriera con il cast di questo film, e d'ora in poi non potrò che scendere dalla cima. Spesso non ci si rende conto di ciò che si ha sotto mano durante la lavorazione del film, ma soltanto dopo quando con un pò di calma si possono ripercorrere le tappe della realizzazione. Ho sentito la loro storia dell'appartamento condiviso con Robert Duvall e ne sono rimasto affascinato. Comunque sul set hanno stili completamente diversi, mentre Hoffman improvvisa molto, una sorta di Miles Davis del jazz, ed ama ripetere le scene più volte per poter alla fine utilizzare l'interpretazione migliore, Hackman sceglie con cura come interpretare la scena e lavora di cesello in modo da farla, possibilmente, già al primo ciak. I loro stili sono così diversi che se le riprese fossero durate un paio di giorni in più, sono sicuro che sarebbero arrivati ai ferri corti, uno a ripetere le scene e l'altro a volerle girare al primo colpo, impossibile!
Il film comunque è molto moderno, veloce, con un montaggio frenetico che potrebbe renderlo difficile al grande pubblico.
Anche i produttori la pensavano così, ma io ho difeso questa scelta poiché ormai siamo abituati al bombardamento di spot pubblicitari e MTV. Un film può essere complesso visivamente, come 21 grammi di Inarritu, ma se il sonoro (termine con il quale intendo dialoghi e musiche) è lineare, lo si segue perfettamente; infatti dopo i primi screening abbiamo avuto la conferma che è così. Quando si fa un film si cerca di dargli un'impronta, ma è una cosa che deve avvenire naturalmente non bisogna costringere gli attori ed i tecnici a fare cose forzate, tutto deve avvenire naturalmente.
Dopo un film del genere lei crede ancora nella giustizia o i soldi possono comprare tutto?
Io penso che il sistema che abbiamo sia il migliore allo stato attuale, anche se potrebbe essere migliorato come tutte le cose. Io continuo a crederci come Hoffman nella scena del confronto con Hackman; lui è conscio dei problemi e cerca comunque di sostenere il sistema, l'altro si limita a sfruttare le sue debolezze. Abbiamo visto che le giurie possono sbagliare, vedi il caso OJ Simpson, ma nulla è perfetto.
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