27 Aprile 2006 - Conferenza Stampa
"I Re e la Regina"
Intervista a Emmanuelle Devos.
di Federico Raponi


Nel film, dietro alle relazioni più profonde c'è odio covato a lungo. L'amore viene citato, ma nel rapporto col padre è simulato, tra i due protagonisti rifiutato, con il futuro marito surrogato…
Difficile dire cos'è l'amore, in effetti. Il rapporto col padre può sembrare agghiacciante, ma indubbiamente c'è amore. Come anche con Ismael (il protagonista maschile, ndr). Ed è raro vederlo sotto tanti aspetti in un solo film. L'obiettivo di Desplechin era mostrare le forme diverse, le vie tortuose per rivelare un sentimento. Simbolo ne è la stampa con Leda ed il cigno (regalata da Nora al padre, ndr).

Il suo personaggio ha un modello di ispirazione?
Non so se sia una donna moderna. Ha tratti mitologici. Ci si è rifatti a Kim Novak di "vertigo" e a Ingrid Bergman. E' un po' al di fuori del tempo.

Sostiene di averlo vissuto intensamente…
Ricordo che durante le riprese mi sono sentita molto fragile, messa a nudo. In particolare nella scena in cui il fidanzato si spara; Nora scende in strada per chiedere aiuto ma non le esce la voce. Dopo ho avuto una lunga crisi di pianto, non lo avevo mai fatto così tanto in vita mia. A volte, si arriva al punto di incontro tra donna e attrice, si smuove qualcosa che tocca delle corde profonde. In apparenza Nora (il nome della protagonista, ndr) sembra forte, mostra coraggio verso le avversità. In realtà è quasi friabile, quasi si potesse spezzare. Il ruolo ha messo in discussione anche me stessa come attrice e donna. Qualcuno ha capito male il personaggio, Nora è stata vista come distaccata, fredda, capace di nascondere l'emozione. Questo mi ha sorpreso, quasi ferito, perché ci sono diverse scene di crollo, di disperazione. Poi è chiaro che quando la vita ci pone davanti dei drammi l'atteggiamento si fa più riservato. Però non è stato difficile interpretarlo, perché è scritto molto bene e Desplechin sa dirigere gli attori.

Per Desplechin ha interpretato diversi film…
Ci siamo conosciuti quando abbiamo girato il primo film insieme ("la vie des morts", ndr), poi man mano siamo diventati amici, anche se tutto sommato ci vediamo poco. Nei momenti importanti lui c'è, mi segue, si informa della mia carriera, degli altri film che faccio. Lo ritengo uno dei migliori, più importanti cineasti francesi di oggi. Ricerca sempre qualcosa di nuovo, non si siede sugli allori, soprattutto negli ultimi lavori ha un modo sempre più interessanti di girare.

Sembra un momento vivace per il cinema francese…
In Francia si investe molto, anche da parte dello Stato, questo aiuta la buona salute del cinema. Da noi ci si chiede che ne è del cinema italiano, in passato c'erano molte coproduzioni. Credo che le differenze di fondo siano proprio economiche. Forse questo è dovuto al ruolo spinto della televisione, di Berlusconi.

Ci sono film italiani che ha apprezzato?
In Francia se ne vedono molto pochi purtroppo. Mi è piaciuto "respiro", e recentemente "romanzo criminale".

Vorrebbe recitare qui?
Tanto tempo fa "la messa è finita" mi è piaciuto molto, mi ci sono riconosciuta, sono attirata da quel tipo di cinema. Ho scritto una lettera a Moretti, sono a venuta a Roma ma non sono riuscita a vederlo. Comunque domani (28-04-2006, ndr) ho un appuntamento con Chiara Caselli per una proposta.

Dato che lo ha citato, cosa ne pensa degli altri film di Nanni Moretti?
Mi piacciono come cinefila. C'è sempre lui al centro, e gli altri ruoli non sono così interessanti.

Ora a cosa si sta dedicando?
Sono impegnata con "i creditori" di Strindberg. Il cinema ti prende, sei più oggetto; il teatro è più duro, ma mi serve per ricaricare le batterie. C'è un rapporto maggiormente diretto col pubblico, hai un ruolo più attivo, devi dare.

E' lei sempre attenta alla qualità dei copioni, o glieli propongono?
Non ho tutta questa scelta come mi piacerebbe. Vorrei lavorare in un film di cassetta per il grande pubblico, magari comico. Finora ho interpretato personaggi ricchi, sfaccettati, forti, interessanti; questo perché mi annoio facilmente, e allora mi indirizzo verso ruoli estremi, originali. Ma proverei anche altro, perché è doloroso. "Gentille", film che uscirà a breve, è un po' più comico.

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