14 Dicembre 2006 - Conferenza stampa
"Natale a New York"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio


Come ogni anno, Luigi e Aurelio De Laurentiis hanno incontrato a Roma la stampa, affiancati dal regista Neri Parenti e dal cast del nuovo cinepanettone Filmauro: "Natale a New York". Massimo Boldi, come ormai è noto, non fa più coppia con l'eterno compagno d'avventure comiche sotto l'albero Christian De Sica, ma a Massimo Ghini, Francesco Mandelli e Paolo Ruffini, che sono entrati a far parte dell'allegra combriccola con il precedente "Natale a Miami", si aggiunge uno stuolo di noti volti del piccolo schermo.

Aurelio De Laurentiis: Prima di iniziare, vorrei fare una premessa: noi nel 2001 eravamo a New York per girare questo film, ma, in seguito all'11 settembre, fummo costretti a spostare l'ambientazione ad Amsterdam e ad intitolare il risultato "Merry Christmas". Quest'anno, d'accordo con Neri Parenti, avevamo pensato al Brasile, ma, tra mondiali di calcio ed elezioni, la cosa non sarebbe stata molto semplice, così alla fine abbiamo deciso di tornare a New York. E qui entra in scena mio figlio Luigi, che firma per la prima volta un lungometraggio nelle vesti di produttore.

Quindi Luigi, questo per te rappresenta un nuovo passo…
Luigi De Laurentiis: Grazie a mio padre, che ha un grande entusiasmo per il suo lavoro, sono cresciuto con la passione per il cinema, e da due anni seguo questi film di Natale, ormai classico appuntamento annuale per gli spettatori, nel tentativo di garantire una maggiore qualità. Personalmente credo nel cinema di genere, perché in Italia tutti vogliono fare prodotti d'autore, mentre può benissimo esistere un film di genere ben scritto.

Giorni fa, Michele Placido ha lanciato una provocazione dicendo che i registi dei film d'autore dovrebbero cimentarsi almeno una volta nella commedia, lei Neri pensa che si dedicherà ad un film impegnato?
Neri Parenti: Diciamo che lo farò quando Gianni Amelio dirigerà "Natale in Cina" o "Natale a Tirana" (ride).

Questo è il primo Natale De Laurentiis senza Massimo Boldi…
Christian De Sica: Beh, Massimo già due anni fa asserì che gli stava stretto fare questo film, arrivò addirittura a dire delle bugie, affermando che io gli tagliavo le battute; in un primo momento mi è dispiaciuto, poi però ho rispettato la sua scelta ed ora credo sia giusto non riunire la coppia. E' stata una collaborazione bellissima, ma non credo che lavorerò più con Massimo Boldi, in quanto lui ha un contratto a lunga scadenza con un altro produttore ed io non ho alcuna intenzione di lasciare la Filmauro. In ogni caso, in questo film, di cui sono molto soddisfatto, ho trovato altri amici, e mi sembra giusto ricordare che i film italiani devono essere visti tutti, perché bisogna combattere la concorrenza americana. D'altra parte, lo scorso anno siamo stati secondi soltanto a "Il Codice Da Vinci".
Neri Parenti: Proprio in questa stessa sede, lo scorso anno mi venne chiesto con chi avrei sostituito Massimo Boldi ed io risposi che non lo avrei sostituito proprio con nessuno. Ora abbiamo altri attori e la sua mancanza non si è sentita affatto.

Parliamo un po' del film…
Neri Parenti: Il film è strutturato come i precedenti, ovvero su due episodi che s'intrecciano durante i quattro o cinque giorni di feste natalizie: uno, con Christian De Sica, Massimo Ghini, Alessandro Siani, Sabrina Ferilli ed Elisabetta Canalis si riallaccia alla commedia brillante e c'è anche una storia sentimentale, mentre l'altro, con Fabio De Luigi, Claudio Bisio, Francesco Mandelli e Paolo Ruffini, è di stampo giovanilistico americano.

Come è caduta la scelta su Alessandro Siani?
Neri Parenti: Alessandro Siani, che conduce in tv "Libero" e che a Napoli è molto popolare, abbiamo deciso di reclutarlo dopo aver visto il suo film ("Ti lascio perché ti amo troppo", n.d.a.), che ci è piaciuto.

Come è cambiato negli anni l'uso cinematografico dei personaggi televisivi?
Aurelio De Laurentiis: Negli Anni Sessanta c'era la Commedia all'italiana, con registi che svincolavano dal mercato e gli attori che erano sempre gli stessi, da Alberto Sordi a Vittorio Gassman, quindi non vi era ricambio. Poi è venuto fuori il teatro ed il cabaret, con nomi come Roberto Benigni, Massimo Troisi e Carlo Verdone, i quali hanno iniziato poi a dirigersi da soli, provocando la nascita di una nuova generazione di comici. Ora, con la televisione, sono venuti fuori i vari Bisio e De Luigi; e ciò non è un male, l'importante è che non sia il cinema a mutuarsi alla tv.

Fabio, tu in questi giorni sei sugli schermi anche con "Commediasexi"…
Fabio De Luigi: Sì, in realtà lì faccio un cammeo, infatti vi ho lavorato un solo giorno; soltanto in seguito sono stato contattato per "Natale a New York".

Claudio ed Elisabetta, "Natale a New York" è il vostro primo cinepanettone…
Claudio Bisio: Io sono felice, felice, felice di aver preso parte a questo film; recentemente ho interpretato "La cura del gorilla" per spiazzare il pubblico, ma è stato talmente spiazzante che nessuno è andato a vederlo (ride). Che devo dirvi, mi sono divertito molto, interpreto la parte di un padre e sicuramente la prossima volta mi faranno fare il nonno (ride).
Elisabetta Canalis: Io mi sono trovata molto bene, con Fabio già avevo lavorato, mentre con Christian il rapporto si è solidificato durante la lavorazione del film. Spero di aver fatto un buon lavoro.

Per Massimo e Paolo, invece, è la seconda esperienza con Neri Parenti…
Paolo Ruffini: Essendo un fan di questo genere, lo scorso anno, quando venni contattato per "Natale a Miami", mi considerai un miracolato. In quel film, insieme a Francesco Mandelli e Giuseppe Sanfelice, ero un po' come uno dei Fratelli Marx, potevamo essere Harpo, Chico e Groucho, questa volta, invece, vesto i panni di Paolo, ragazzo che riesce nell'impresa di far credere allo zio, interpretato da Claudio Bisio, di essere un tipo studioso, mentre è in realtà un "nonfancazzista" estremo. Un personaggio scavezzacollo, quindi, che rientra pienamente nella miglior tradizione del film di Natale. Anche se in realtà io a scuola ero diverso, ero molto più politico.
Massimo Ghini: Quando ti chiedono il bis, significa che hai fatto bene il tuo lavoro, poi, quest'anno ho ricevuto per la prima volta sia la Grolla d'oro che il Biglietto d'oro; ciò per un attore come me è molto gratificante.

Per l'anno prossimo a cosa state pensando?
Claudio Bisio: "Natale a Ladispoli" (ride)!
Aurelio De Laurentiis: No, non abbiamo pensato ancora a niente.

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