30 Agosto 2007 - Conferenza stampa
"Lussuria – Seduzione e tradimento"
Intervista al regista.
di Federica Di Bartolo


E' stato presentato alla 64° mostra cinematografica di Venezia il nuovo capolavoro del regista cinese Ang Lee, già vincitore di svariati premi Oscar e Leone d'Oro per il Miglior film alla Mostra del cinema di Venezia 2005: "Lust, Caution". In occasione della proiezione c'è stato l'incontro con il regista. Insieme al famoso regista, Venezia ha avuto il piacere di ospitare quest'anno uno dei più famosi attori cinesi Tony Leung.

Perché è voluto tornare in Cina per questa storia?
Ang Lee: In Cina affondano le mie radici culturali e poi perché ero veramente ossessionato dal racconto breve di Eileen Chang, che è una delle narratrici e scrittrici più importanti della Cina contemporanea ed appartiene alla generazione dei miei genitori. Io sono cresciuto a Taiwan e ho conosciuto la Cina tramite i racconti, la voce e l'esperienza dei miei genitori e quindi per me la Cina era un mondo di sogno, di fantasia come appunto narratomi dai miei genitori e attraverso quest'autrice è come fosse l'altra faccia della medaglia, rispetto alle esperienze in cui sono cresciuto. Dava l'altra angolatura e l'altra visione perché era il punto di vista di una donna. E' una donna che guarda ad un mondo estremamente patriarcale con figure maschili molto forti. Quando io sono cresciuto c'era quest'idea forte che mi veniva data del patriottismo, del comunismo, di tutte queste ideologie molto forti e quindi questo rappresentava un altro spaccato, un altro mondo. All'inizio questa storia l'avevo come respinta, rifiutata, però tornava ad ossessionarmi e si faceva sentire con una forza immensa dentro di me. In un certo modo ad affrontare questa storia è stato come affrontare le mie paure più profonde, più celate e questo corrisponde anche ad un'idea che ho io di fare film, che è quella di andare a toccare la verità nel film e io credo di aver toccato la verità nell'oscurità.

E' curiosa la scelta degli interpreti, nel film ha messo accanto al più famoso attore della Cina una debuttante, come c'è arrivato?
Ang Lee: Non si è trattato di decisione, quanto piuttosto di sopravvivenza. Questo dipende dalla situazione dell'industria cinematografica attuale, ho scelto Tony Leung, che è un attore veterano e senz'altro non potrei pensare e a mio giudizio non c'è attore migliore in cinese, si adatta inoltre perfettamente alla descrizione del personaggio del racconto e da sempre io avrei voluto con lui ed ero alla ricerca di un progetto che ci permettesse di farlo, quindi dare a lui questa parte è stata la realizzazione di un sogno coltivato da lungo tempo. Per quanto riguarda la ragazza, non ci sono star di quell'età in Cina. Ho cominciato da zero facendo provini e quando ho visto per la prima volta Tang Wei ho capito che lei era quella giusta anche per il tipo di volto con i sei punti che sono anche presentati nel racconto. Inoltre aveva un modo di fare e di porsi che è tipico di quello dei miei genitori e perché in lei riscontravo molti lati del mio carattere, liberale, aperta di mente, come lo sono io e in molti casi in lei rivedevo me stesso.

In America il film ha ricevuto la dicitura di NRC17, che è una cosa per il circuito cinematografico drammatica, perchè equivale al porno e molti esercenti non lo vogliono, non crede che sia una stigmata gravissima?
Ang Lee: Il fatto che abbia ricevuto questa forma di classificazione non vuol dire che io debba modificare il film o non farlo come intendevo farlo. Gli americani vedono la violenza come un fattore casuale che entra nei film, mentre invece il sesso viene altamente proibito e il fatto di avere l'NRC17 non è un fatto di per sé negativa, il fatto negativo è che le sale cinematografiche si rifiutino di metterlo nella loro programmazione e che lo equivalgano ad una definizione di film pornografico, di film solo per adulti. Sono rimasto molto sorpreso e allo stesso tempo anche onorato, perché so che perderò molto da questo, ma al tempo stesso questa possibilità mi permetterà di mostrare come stanno realmente le cose che le scene in sé non sono pornografiche. Va molto bene che gli americani si trovino degli standard per proteggere i loro bambini, ma allo stesso tempo gli adulti devono avere la possibilità di vedere film fatti da autori e di un certo tipo.

Lei ha anche avuto l'appoggio della Focus, che ha detto che le scene erano importanti e non le avrebbero mai tagliate, in genere i produttori non hanno un diverso atteggiamento?
Ang Lee: I produttori in genere ti obbligano a ritornare sui tuoi passi a rivedere le scene e tagliare per avere una classificazione, ma ad esempio James Schamus aveva un contratto che lo obbligava a non produrre film con questa classificazione nrc17, però lui ha prodotto tutti i miei film e mi ha spiegato le conseguenze se non avessi apportato alcun taglio ed io ho detto che non c'era nulla da cambiare e lui ha capito perfettamente.

"Un bacio per i cinesi non è lo stesso bacio che per noi occidentali", invece lei rappresenta la sessualità con una passione straordinaria. Quindi ci sono due visioni dell'erotismo diverse
Ang Lee: Il materiale era diverso anche il racconto è poco conformista per gli standard dell'epoca. Le convenzioni sociali dell'epoca era di non sfidare assolutamente l'idea della giustizia bontà di morire per la patria, nella lotta contro i giapponesi invece in tutto questo contesto c'è questa scrittrice che parla di sesso e della sessualità al femminile, un tema di cui non si era mai parlato prima nella letteratura e nel mondo delle lettere cinesi. Tutti i tabù vengono rovesciati da questa donna e io mi sentivo in un certo modo di dover essere leale con lei. Il pubblico cinese lentamente si va aprendo anche nell'ambito artistico, gli aspetti drammaturgia del mondo occidentale vengono usati per descrivere le emozioni e gli aspetti più nascosti. Viviamo in Cina in un mondo moderno. L'autrice è stata censurata, è andata in prigione ha avuto una vita molto controversa, era sposata ad esempio con un collaborazionista. E' la scrittrice più stimata in Cina e di tutte le storie che ha scritto qui è dove parla di più di se stessa, usa materiale tratto dalla sua vita.

E' la prima volta che interpreta il ruolo del cattivo, cosa ha provato?
Tony Leung: Se dicessi in America che godi di 10 settimane di vacanze penserebbero che vieni da Marte. Tempo fa facevo un programma televisivo e decisi di dedicare una puntata alle vacanze degli italiani. Una cameriera mi ha risposto che faceva 6 settimane, un operaio di una fabbrica di acciughe 8, e le facce degli americani erano sempre più sorprese. L'Umorismo è veramente necessario, soprattutto quando vivi in tempi bui. E' anche un modo per ammalarsi di meno. Le ferie sono estremamente importanti, per questo molti americani - che non hanno le ferie pagate e lavorano tantissimo, si ammalano. In Francia si lavora 35 ore settimanali, sono previste 8 settimane di ferie pagate e si è più produttivi.

C'è però chi, con un quadro così roseo di un'Europa comunque in pieno precariato, teme un effetto controproducente. Anche perché in Francia ad esempio, con la vittoria di Sarkozy, le 35 ore potrebbero essere a rischio. E, in Italia, chissà chi vedrà la pensione.
Tony Leung: Effettivamente è molto raro nella mia carriera e non lo definirei tanto un cattivo, quanto un personaggio moralmente ambiguo, complesso come mai mi era capitato prima di interpretare e da un lato l'ho trovato sicuramente divertente, dall'altro è stato una vera sfida per me. In questa fase della mia carriera con tanti anni che faccio il mestiere d'attore per me è importante avere delle nuove occasioni per mostrare al mio pubblico nuovi personaggi.

Il suo personaggio alterna momenti di grande calma a momenti d'esplosione di violenza, come ha dovuto provare per rendere questi sbalzi d'umore?
Tony Leung: Abbiamo provato molto e ho fatto diverse ricerche soprattutto leggendo libri di personaggi con esperienze analogo e anche Ang Lee mi ha aiutato moltissimo.

Nel nostro immaginario lei rappresenta un po' la passione orientale e l'amante. In questo film in cui la passione e l'amore sono un po' diversi, qual'era la cosa che l'ha divertita di più nell'affrontare questo aspetto del personaggio?
Tony Leung: Credo mi abbia spinto in particolare il fatto di non essere abituato a questo tipo di personaggi e questo mi ha divertito ed è stata anche l'occasione per misurarmi con me stesso, rispetto ai ruoli spesso interpretati in precedenza di uomo di bell'aspetto, ma al tempo stesso anche fragile. E' stato questo desiderio di interpretare un personaggio diverso che mi ha guidato nell'esplorazione di questa nuova forma d'amore.

Parlava di sfide prima, si sente forse costretto all'icona che si è creata intorno a lei? E' un idolo ormai.
Tony Leung: Non provo il desiderio di dimostrare qualcosa a qualcuno, adoro il mio mestiere, mi piace recitare e per questo ho bisogno di misurarmi con esperienze nuove che mi consentano di raggiungere nuovi risultati, che mi consentano di rompere con il passato rispetto a quello che ho fatto in precedenza per avere quella forma di gratificazione personale che nessun successo, nessun denaro ti può offrire.

Ha notato qualcosa di diverso in Ang Lee qualcosa di diverso dopo essere stato ad Hollywood? Ang Lee ha portato qualcosa di diverso sul set rispetto agli altri registi cinesi?
Tony Leung: Non credo che l'esperienza hollywoodiana rappresenti una differenza profonda se non in termini di sistema e organizzazione migliore, più efficiente e persone molto ben preparate.

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