21 Febbraio 2006 - Conferenza Stampa
"La pantera rosa"
Intervista al cast.
di Andrea D'Addio
Alla conferenza stampa sono presenti il protagonista, nonché coautore della sceneggiatura Steve Martin, e il francese Jean Reno. Le prime domande sono tutte per il nuovo Ispettor Clouseau.
In una conferenza stampa americana ha dichiarato di essere stato un po' perplesso prima di accettare la parte…
Steve Martin: vero, ci ho pensato molto. Interpretare un ruolo di un personaggio già identificato in Sellers, e che lui aveva rivestito senza difetti, era una scelta difficile. Ci sono stati due momenti che mi hanno fatto riflettere: il primo, che e' durato pochissimo, e' stato di paura, di non essere all'altezza. Superato questo mi sono chiesto come risultare divertente almeno quanto Sellers. E la risposta e' stata: calarsi talmente nel personaggio da sembrare assolutamente spontaneo. E' il percorso che aveva seguito Peter: lui non recitava Clouseau, era Clouseau.
Ti sei ispirato ad un film in particolare della serie?
Steve Martin: si, ad "Uno sparo nel buio", il primo incentrato interamente su Clouseau, visto che in "La pantera rosa" Sellers aveva una parte di circa 10 minuti. Dovevo diventare invisibile, combinare guai e disastri facendo finta che non succedesse nulla attorno a me.
Si passa poi a Reno…
Come ti sei avvicinato al progetto Come ti sei trovato a lavorare con Martin?
Jean Reno: lavorare con lui è un vero piacere. Non solo è comico, ma ha talento, cultura, di tutto. E poi entrare in una serie cult quale "La pantera rosa" è, era un'opportunità che non mi potevo lasciar sfuggire. Da tempo volevo lavorare con Steve, dovevamo fare un film assieme diretto da Polansky. Poi Steve all'ultimo si tirò indietro perché doveva finire di girare una commedia, Polansky cominciò a lavorare ad un altro film, e non se ne fece nulla. Così appena ho saputo che Steve sarebbe stato Clouseau ho accetato.
Dopo La tigre e la neve di Benigni, è già la seconda volta che fai da spalla per un grande comico. Come mai questa scelta?
Jean Reno: fare da spalla non mi dispiace affatto: per Benigni, che mi ha offerto una parte in "La tigre e la neve", avrei fatto qualsiasi cosa. Se mi avesse chiesto di girare una scena in cui quando lui diceva "Azione!" io aprivo una porta e me ne andavo, lo avrei fatto. Per Steve avrei fatto lo stesso. Per me piu' dei soldi sono importanti gli incontri con le persone. Sono arrivato ad un punto della mia carriera in cui posso scegliere ciò che più mi piace fare. Più volte mi sono stati offerti copioni come Leon 2, Leon 3, e cose simili, e sempre con somme eccezionali, ma per fortuna ho potuto dire di no e dedicarmi ai progetti che trovo più interessanti.
Che ne pensa dell'accento francese di Steve Martin?
Jean Reno: mi piace il suo inglese con accento francese, mi fa ridere. Si prende in giro ciò che si trova interessante. Ed infatti sono felice che mio padre, i miei figli, tutti mi prendano in giro.
Domande generali…
Ci sarà un sequel?
Steve Martin: il film e' stato fatto pensando ad un seguito e, se lo gireremo, ne saremo felicissimi. E' piaciuto a gente di ogni eta'. Ma non c'erano dubbi, del resto le battute comiche sono per tutti.
Pensate di continuare la carriera di ballerini (riferimento ad una scena del film n.d.r.)?
Steve Martin: assolutamente. Vogliamo continuare. Quando abbiamo girato quella scena non abbiamo assolutamente provato, tanto l'effetto che volevamo creare era comico e così ci siamo dati all'improvvisazione. Tutte quelle mosse sono state inventate da noi lì per lì.
Consigli per diventare attori?
Jean Reno: avere tanti, tantissimi interessi. Bisogna essere curiosi, riuscire sempre a capire cosa si stia facendo. Nel mio caso specifico poi, cerco sempre di allontanare il più possibile la mia personalità in modo che non mi sia d'intralcio quando devo diventare qualcun altro. Non ci sono veri e propri segreti, molto dipende dalla fortuna, e questi sono quindi gli unici consigli che posso dare.
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