11 Novembre 2008 - Conferenza stampa
"La fidanzata di papà"
Intervista ai protagonisti e a al regista.
di Francesco Lomuscio

Dopo il successo ottenuto nel 2007 da "Matrimonio alle Bahamas" di Claudio Risi, Medusa ritenta l'esperimento della commedia pre-natalizia con "La fidanzata di papà" di Enrico Oldoini, ancora una volta interpretato da Massimo Boldi. Attore e regista, affiancati dal resto del nutritissimo cast, hanno incontrato a Roma la stampa.

Per comodità usiamo un termine che Massimo Boldi non ama molto, ovvero "cinepanettone", anche se questo film non lo è. Possiamo considerare "La fidanzata di papà" il primo cinepanettone dell'era di Barack Obama?
Massimo Boldi: Sì, grazie, è così. Evidentemente siamo in tema con quello che è successo in questi giorni.
Enrico Oldoini: Vorrei aggiungere una cosa: quando io e Paolo Costella abbiamo scritto la sceneggiatura a febbraio avevamo scommesso sulla vittoria di Obama, tanto è vero c'era una scena che non vedrete mai in cui Simona Ventura, come Marilyn Monroe, cantava al telefono "Happy birthday"; poi l'abbiamo tolta perché volevamo solo alludere, non essere sfacciati.

Quindi vuole anche essere una commedia sul razzismo?
Enrico Oldoini: Sì, per esempio c'è la scena in cui Massimo vede per la prima volta il bambino nero e, dopo aver detto "Gli avete fatto una lampada", lo molla; è una scena terribile, ma se la fa Boldi fa ridere, se non la avesse fatta lui probabilmente mi sarei trovato i carabinieri fuori dalla porta di casa. Comunque, non credo che in Italia ci sia tutto questo razzismo di cui si parla, io ho anche un amico nero e gliene dico di tutti i colori, ma non c'è niente di male, si scherza.
Come avete lavorato sui vostri personaggi?
Teresa Mannino: Per me il lavoro sul personaggio è stato inesistente, perché essendo siciliana mi è venuto molto naturale, poi l'accettata al pollo è una cosa che facevo da contadina a Palermo (ride). In ogni caso ho seguito tutte le indicazioni di Nino e Massimo, che per me sono stati dei maestri.
Nino Frassica: La mia risposta è uguale uguale a quella di Teresa (ride). Io devo ringraziare un tronista visto in tv per aver inventato un personaggio che parla in terza persona, sentivo questo tizio che parlava di un certo Giovanni, poi alla fine ho capito che Giovanni era lui (ride).
Natalia Bush: Io posso solo dire che fare il film con Boldi e gli altri è stato stupendo, un'esperienza bellissima.
Alessandra Barzaghi: La realtà è che siamo una compagnia di amici, il problema è solo che qui abbiamo qualcuno che non dice nulla, ma è un latin lover (ride).
Davide Silvestri: Beh, io di solito faccio il bacchettone o lo sfortunato, questa volta invece sono il figlio e sono anche fortunato in amore. E' stato bello lavorare con tanti comici, anche perché, come avete visto, il mio personaggio non è comico.
Loredana De Nardis: Quest'anno ho fatto me stessa, in "Matrimonio alle Bahamas" invece ero la sgallettata un po' svampita, che non era da me.
Martina Pinto: Nel film aspetto un bambino e sono la causa di tutti i problemi che vengono dopo. Non ho dovuto lavorare particolarmente sul personaggio, perché Barbara è una ragazza come me, l'unica cosa in più è che faccio la mamma.
Elisabetta Canalis: Io mi attacco al gruppo di amiche di cui parlava Alessandra prima e per me è un ruolo nuovo, perché questa volta faccio la cattiva.
Enzo Salvi: Per il mio personaggio, insieme al maestro Oldoini ci siamo ispirati a mio figlio che fa lo chef in una scuola alberghiera.
Biagio Izzo: Hanno tentato di farmi fare la donna Maria, ma si capiva che ero maschio (ride). Però vi dico la verità, essendo napoletano rischiavo di apparire macchietta e volgare, quindi mi ha intrigato molto il personaggio, che ha permesso di evitare le due cose.
Simona Ventura: Io nel film sono una molto arrabbiata soprattutto perché mio marito è Nino Frassica (ride). Scherzi a parte, mi sono divertita tanto a fare questo film ed ero molto preoccupata, ma Enrico mi ha fatto sentire a mio agio, è venuto a Milano ed abbiamo preparato il personaggio togliendo tanto da quello che era il mio televisivo. Questo film l'ho vissuto veramente con grande passione, poi i tempi del cinema sono diversi da quelli televisivi ed anche se è stato un lavoro alla fine è stata una vacanza a Miami. Poi con Massimo presentammo dieci anni fa la prima edizione di "Zelig" che si chiamava "Facciamo cabaret", e lì abbiamo lanciato i Fichi d'India.

Vuole continuare la strada del cinema?
Simona Ventura: Sì, chiaramente non con tutti questi programmi.
Massimo Boldi: Comunque, chi vuol fare il cinema deve amarlo veramente, amarne i tempi e la lavorazione.

Qualche anno fa disse che vedeva il suo futuro nei piani alti della Rai, come dirigente, ha cambiato idea?
Simona Ventura: No, non ho cambiato idea, sono ancora giovane e comunque, anche se mi vedete in onda, sto facendo scouting scoprendo nuovi talenti, quindi sono un po' come un manager dirigente. Non a caso, a fine film c'è anche un omaggio a Giusy Ferreri.

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