Sole a catinelle

"Hunger Games: la ragazza di fuoco"

Intervista al regista e al cast.


di Federica Di Bartolo13 novembre 2013



Alla presentazione del secondo episodio della popolare saga "Hunger Games- La Ragazza di Fuoco" erano presenti i produttori Nina Jacobson e Jon Kilik, il regista Francis Lawrence e il cast formato da Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson e Liam Hemsworth.
"Hunger Games- La Ragazza di Fuoco" è il secondo capitolo della saga nata dalla penna della scrittrice Suzanne Collins. In questo nuovo episodio la bella e coraggiosa Katniss Everdeen pensava di essere al sicuro dopo aver vinto i giochi del precedente anno e aver salvato, oltre se stessa, anche Peeta. Ma lei ha mostrato a tutti che il sistema ha delle falle, che può essere sconfitto e questo da inizio alla speranza, una speranza che serpeggia nei vari distretti e da origine a episodi di ribellione. Una situazione che non va assolutamente giù al Presidente Snow, che ha deciso di eliminare la nostra eroina rimandandola proprio nell'arena!
La presentazione all'interno del Festival di Roma ha attirato circa diecimila giovani, accorsi da tutta Italia per vedere da vicino i loro beniamini… e non sono stati delusi. Infatti, i tre protagonisti, tra cui una Jennifer Lawrence con un nuovo taglio di capelli, corto come vuole la moda del momento, sono stati molto disponibili verso i loro numerosi fan.



Come avete lavorato alla produzione di questo attesissimo secondo capitolo di una serie fantasy dopo che il primo capitolo aveva incassato 408 milioni di dollari solo negli USA, diventando così un fenomeno di culto?
Nina Jacobson: Per questo secondo capitolo sapevamo che eravamo spinti dal pubblico e pensiamo di essere stati capaci di non deludere tutti quelli che avevano letto i libri e anche di avere attirato nuovi fans. Pensiamo di essere stati fedeli al racconto della Collins, in più abbiamo aggiunto nuovi elementi facendo vedere ad esempio l'intero Paese di Panem da più prospettive. Ci volevamo assicurare che si vedesse bene questo nuovo mondo, inoltre dovevamo aggiungere altri personaggi e trovare altri attori bravi come quelli già presenti nel cast.

Jennifer Lawrence sei consapevole della responsabilità che hai, visto che il tuo personaggio è un modello per molti giovani? Sei venuta in Italia una volta a Venezia per ritirare il Premio Mastroianni e ora ci torni dopo aver vinto l'Oscar, come è cambiata la tua vita?
Jennifer Lawrence: Quando ho letto per la prima volta questo libro mi ha fatto piacere vedere questo personaggio che poteva essere un modello e non solo per i giovani. E' ovvio che sento una notevole responsabilità. Il Premio Mastroianni a Venezia è stato un momento esaltante. Sono felice che si sia ricordata del Mastroianni, tengo molto a quel premio. Non posso però dire che il Mastroianni mi abbia cambiata, come non mi ha cambiata l'Oscar. I premi sono sempre un piacere e hanno contribuito certamente alla mia carriera.

Come fai ad affrontare le pressioni del tuo lavoro, i tanti film e i fan? Pensi di avere qualche affinità con il personaggio di Katniss?
Jennifer Lawrence: Tutti mi chiedono sempre se sono sotto pressione, so di essere banale, ma io amo il mio lavoro, amo il cinema e ho sempre accettato di fare un film perché mi piace un personaggio e la sceneggiatura e questo non cambierà. Io mi diverto e basta, faccio il mio lavoro indipendentemente da quello che si dice o si scrive di me. Per quanto riguarda il personaggio di Katniss vorrei essere più simile a lei di quanto io non sia. Lessi il primo libro di "Hunger Games" a 19 anni e ho capito come il personaggio poteva diventare un modello.

In quali dei personaggi che hai interpretato sul grande schermo ti sei identificata maggiormente?
Jennifer Lawrence: A dire il vero ora non ricordo neanche tutti i personaggi che ho interpretato. Sicuramente il personaggio di Samantha, che ho fatto nel film "Like Crazy", Mi sono sentita vicina anche alla protagonista de "Il lato positivo" per quanto riguarda la grande energia di questo personaggio.

Quali consigli puoi dare alle giovani generazioni sulla delicata questione dell'immagine del corpo femminile che il cinema e i media propongono sempre come modello?
Jennifer Lawrence: Quando ho iniziato a fare l'attrice non mi preoccupavo del mio peso, io sono sempre stata una sportiva e non mi sono mai messa a dieta finché non ho iniziato a fare l'attrice. Ti dispiace sentirti dire che devi dimagrire quando non ti senti grassa. Molti registi guardano molto questa immagine ma poi la gente ci guarda e ci fa diventare modelli. I media non vogliono assumersi la responsabilità sull'effetto che abbiamo sui giovani. E' assurdo sentire delle donne dire ad altre donne che sono grasse.

Cosa si prova a entrare in questi personaggi e cosa vuol dire lavorare in un film con tanti effetti speciali?
Jennifer Lawrence: Da attore è bello poter crescere, continuare con un personaggio è un'esperienza molto interessante. All'inizio del film si vede il mio personaggio che si è trasformato, Katniss è stata costretta a uccidere e questo l'ha distrutta e le ha causato una forma di stress post-traumatico. Lei si trasforma. Per quanto riguarda gli effetti speciali, non cambiano le cose, io uso sempre gli stessi strumenti, uso sempre la fantasia.
Liam Hemsworth: Io condivido la passione che ha il mio personaggio di Gale, un personaggio che vuole sempre combattere per quello in cui crede. Questo è il motivo per cui queste storie hanno così tanto successo. Il personaggio di Katniss si rifiuta di cambiare di fronte a questa forza malvagia, lei vuole continuare a combattere per i suoi ideali. Questo è un messaggio importante per i giovani ed ecco perché le ragazze trovano ispirazione a essere fedeli ai propri ideali e combattere per ciò in cui credono.

Nel film sembra esserci qualcosa di Guerre stellari: una rivoluzione e il cammino di un eroe. Ci sono molti punti in comune.
Jennifer Lawrence: Credo ci sia una certa differenza fra i due eroi. Katniss è diversa da Luke Skywalker, lui vuole combattere contro il lato oscuro, mentre Katniss vuole solo indietro la sua vita, sopravvivere e proteggere la sua famiglia, quello che ci piace di questo personaggio è che è molto umano, segue sempre il suo istinto. Io adoro la trilogia di Guerre stellari, dal punto di vista strutturale in realtà ci siamo richiamati a quella trilogia, abbiamo visto come finisce quello e come finisce il nostro. Quando abbiamo lavorato alla sceneggiatura abbiamo parlato di Guerre stellari.

Si parla della violenza della società, questa violenza non è però mai mostrata e non è mai esplicita, è più controllata.
Nina Jacobson: Questo film tratta della violenza nei confronti degli esseri umani. Il nostro Paese è in guerra da 10 anni e assistiamo a molti soldati che continuano a portarsi dietro le ferite di quello che hanno dovuto fare. Francis è molto sofisticato e fa in modo che la violenza venga percepita solo dagli occhi di questi personaggi e per questo è un vantaggio avere un cast di attori di questo livello.
Francis Lawrence: A me interessano le conseguenze della violenza, come si dice anche nel libro, non la violenza stessa. La violenza come la perdita dovuta al fatto che si è assistito a eventi violenti e l'impatto emotivo che questa cosa può generare. Uno dei grandi vantaggi di avere un cast così talentuoso è che si può vedere grazie a loro l'impatto che la violenza ha sui nostri personaggi. E' più potente vedere la loro reazione alla violenza che la violenza stessa.

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