29 Aprile 2011 - Intervista
"Fast & Furious 5"
Intervista ai due protagonisti.
di Francesco Lomuscio

Da circa dieci anni nel cuore degli amanti della velocità sullo schermo, Vin Diesel e Paul Walker sono approdati a Roma per presentare alla stampa "Fast & furious 5" di Justin Lin. Abbiamo avuto modo d'incontrarli per scambiare qualche parola sul film.

Nuovo "Fast & furious", nuova tappa romana…
Vin Diesel: Questa è l'ultima città di un tour durato un mese, l'ultima inquisizione, quasi quasi mi viene un attacco di nostalgia. Non so il perché, ma non c'è nessun territorio che io ami tanto come Roma, è sempre stata vicino al mio cuore, ricordo tutte le volte che ci sono venuto per promuovere un film. Per esempio, la prima volta fu per "Xxx", con Asia Argento, bei giorni quelli (lo dice con aria estasiata), di diversa passione (ride). Sentite come parlo il romano: "Damose da fa, semo romani, volemose bene" (ride).

Rispetto a Vin Diesel e Tyrese Gibson, Paul Walker, al di là di "Fast & furious", non ha preso parte ad altri franchise…
Paul Walker: Ho sempre voluto fare l'attore o anche il biologo e, se vogliamo, il fatto che ora mi trovi in una saga molto lunga è una casualità. Mi chiedono continuamente di tornare e devo dire che mi trovo a mio agio. Non molte persone hanno la possibilità di lavorare per sé stessi, io ero giovane quando ho cominciato, poi, con il tempo, sono diventato un padre migliore e, a trentasette anni, ho capito come prendermi cura di me.

Quindi, c'è anche una vita da padre…
Paul Walker: Ho una figlia di dodici anni e penso di essere un buon padre, è una cosa a cui tengo molto. Quando è arrivata, non mi sentivo pronto e la vita già è dura di suo, ma ora le cose si sono accelerate in maniera esponenziale e, per questo, non voglio lavorare troppo, mi toglierebbe il tempo.

Come siete arrivati alla scelta di Dwayne Johnson e quanto vi è costato mantenerlo bagnato per tutto il film?
Vin Diesel: Questa è molto divertente, la riferirò anche al mio pubblico americano, abbiamo cercato di mantenerlo bagnato di olio per tutto il film (ride). Comunque, quando ho aperto la mia pagina di facebook, ho chiesto agli utenti sia quale film avrebbero voluto che io realizzassi, tra un nuovo "Fast & furious" e il terzo film su Riddick, sia con chi avrebbero voluto vedermi lavorare. La maggior parte rispose che avrebbe voluto il terzo Riddick, ma una persona, Jane Kelly, disse che per lei era indifferente quale tra i due film avessi realizzato, l'importante sarebbe stato vedermi lavorare insieme a Dwayne. Per il suo personaggio, inizialmente avevamo pensato a Tommy Lee Jones, ma, tenendo in considerazione il fatto che non c'era mai stato modo di vedere insieme in un unico film eroi d'azione come Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone, alla fine si è scelto di coinvolgere Dwayne per farlo scontrare con me.

Quanto avete girato a Rio?
Paul Walker: In realtà, a Rio siamo stati soltanto sette giorni, dei quali quattro di lavoro. Il posto, secondo me la versione east coast delle Hawaii, mi ha sorpreso per la sua sensualità, per il mare meraviglioso, per un'energia latina che si è trasmessa non poco anche a noi, incidendo sulla riuscita del film.

Come avete girato la sequenza in cui saltate nel fiume?
Paul Walker: Con molta attenzione (ride). Dunque, prima siamo saltati noi, il burrone era in realtà di venti metri, non sessanta come può sembrare nel film; poi siamo saltati di nuovo, ma con la macchina; infine, con il green screen, mentre noi eravamo sorretti da cavi e la macchina veniva mossa da una piattaforma.

E' stato annunciato che la serie sta cambiando, trasformandosi in film di rapina…
Paul Walker: Mi piacciono questi film tipo "The italian job" e "Ocean's eleven". I nostri film non sono artistici, sono solo azione e non vogliono essere più di quello, ma credo sia per questo che hanno successo. Per farla breve, sono solo film in cui si guida veloce e si fanno cazzate (ride), poi, certo, sotto c'è anche tutto il discorso della famiglia.

Al di là della serie "Fast & furious", ci sono altri film che vi piacciono in cui si corre con le automobili?
Vin Diesel: Sicuramente "Bullit" con Steve McQueen
Paul Walker: "Bullit", ma anche la sequenza automobilistica di "Ronin" con Robert De Niro.

Per il sesto film, l'ambientazione sarà europea?
Paul Walker: Per me, questo già doveva essere l'ultimo film della serie, mentre Vin è arrivato a pensare al dodicesimo capitolo (ride). Anche il quarto doveva essere l'ultimo, poi abbiamo aggiunto la sequenza finale in cui Toretto è sul pullman; come pure in quest'ultimo film, che terminava senza il finalino dopo i titoli di coda, inserito solo quando abbiamo visto, durante un'anteprima, che il pubblico vuole ancora "Fast & furious". Ma io prenderò parte al sesto solo se sarà di nuovo Justin Lin a dirigerlo.

Tra l'altro, questo è il terzo film della serie diretto da Justin Lin ed è diverso dai due precedenti, in quanto molto più incentrato sull'azione. Come avete lavorato?
Vin Diesel: Io ho iniziato a produrre i film della serie a partire dal quarto episodio, perché, ai tempi del terzo, gli studios mi dissero che, se avessi fatto un'apparizione nel film, sarei stato il produttore del successivo, anche se non sapevano se si sarebbe mai fatto. Quindi, alla mia comparsa nel finale di "The fast and the furious: Tokyo drift", il pubblico andò in visibilio, come se si fosse riappropriato del personaggio, assente nella serie già a partire dal secondo capitolo. Il desiderio di rivisitare Toretto mi venne dopo aver interpretato un ruolo completamente diverso dai miei in "Prova a incastrarmi" di Sidney Lumet, e, insieme allo sceneggiatore, cominciai a lavorare al quarto "Fast & furious", per me occasione per dare un seguito al capostipite. Infatti, ho anche diretto il cortometraggio "Los bandoleros", sorta di ponte tra il primo e il quarto film, ma precisai anche agli studios che "Fast & furious-Solo parti originali" sarebbe stata la prima di una serie di tre pellicole, tutte legate dalla continuity, non scollegate tra loro come lo furono le prime tre. Paul è tornato nella serie quando gli ho detto che il produttore sarei stato io, mentre Michelle Rodriguez, inizialmente, rifiutò perché il suo personaggio moriva, ma io le ho promesso che le cose non sarebbero andate così. E l'aspetto bello di questi film è che noi manteniamo le promesse, cosa che a Hollywood non vedrete mai (ride).

Quanto pesa l'impronta di Vin produttore?
Paul Walker: Ma io non lo vedo come produttore, lo vedo come Vin, l'altro attore che la mattina arriva sul set insieme a me.

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