14 Dicembre 2006 - Intervista
"Casino Royale"
Intervista alla bond girl Caterina Murino.
di Andrea D'Addio


Modella, letterina per Jerry Scotti, interprete di fiction televisive come Don Matteo e Orgoglio, e di un film per la tv di Dino Risi sul concorso di Miss Italia, la sarda Caterina Murino nonostante non sia un volto famoso in Italia, in Francia grazie ad un film, "L'enquete corse" mai uscito da noi, è una celebrità. Quattro lingue, modi eleganti, sembra davvero un 'attrice affermata quando con eleganza ci accoglie in una camera del St Regis a Roma, dove sta promuovendo assieme a Daniel Craig l'uscita italiana del nuovo 007, "Casinò Royale"


Leggi l'Intervista al protagonista del film!

Come sei stata coinvolta in questo progetto?
Caterina Murino: Con un provino, un semplice provino. E non so come mai mi abbiano scelto visto che lo feci subito dopo una caduta di cavallo, ero fisicamente a pezzi. Dopo venti giorni mi hanno richiamato a Londra.

Come hai vissuto questi venti giorni di attesa?
Caterina Murino: Stavo tranquilla, se ne fanno tanti di provini, per certi versi ci si è quasi obbligati. Nel frattempo stavo girando Eleonora D'Arborea con Claver Salizzato.

Cosa ti ha fatto preferire a tuo avviso rispetto ad altre tante aspiranti bond-girl?
Caterina Murino: Davvero non lo so, come già detto al momento del provino stavo malissimo. Certo è che volevano una bellezza esotica, e il mio aspetto si può prestare senza problemi ad essere credibile sia come italiana che francese, spagnola, ma anche araba, o latino americana. Spero abbia influito anche la maniera di recitare.

Come ti sei trovata a lavorare con un'attrice come Judy Dench?
Caterina Murino: Penso sempre che per essere dei grandi attori bisogna avere una grande umanità dentro. E' l'unico modo per ricordarsi sempre chi si rappresenta e rendere verosimili i propri personaggi. Ecco, Judy Dench è prima di tutto una grande donna, gentile, sempre disponibile nonostante abbia vinto un Oscar.

E con Daniel Craig?
Caterina Murino: Un grandissimo professionista. Stare accanto a lui mi ha cambiato qualcosa dentro nell'approccio al lavoro. Non so bene ancora cosa visto che ancora non ripreso a girare, però certamente mi fa fatto acquistare sicurezza in me stessa. E' stato sempre gentilissimo e non mi ha fatto mai pesare la presenza del mio dialogue-coach sulla scena che mi spiegava gli accenti giusti con cui pronunciare di volta in volta le battute.

Come tante Bond-girls del passato il tuo personaggio non fa una bella fine. La Cucinotta ad esempio mi pare che facesse un incidente in motoscafo…Come ti sei avvicinata a questo personaggio?
Caterina Murino: Non mi sono mai documentata sulle precedenti Bond-girls, in verità non sono mai stata una fan di questa serie, e questo film mi piace perché suggerisce un nuovo modo di intendere 007. Con la mia maestra di recitazione abbiamo scelto di non cercare di rifarci a nessuno degli analoghi personaggi precedenti, per evitare di riproporre clichè.

Non hai un poco paura di rimanere ingabbiata nel ruolo di bond-girl? Tante attrici dopo aver partecipato a questo genere di film non hanno fatto nulla di rilevante…
Caterina Murino: No, perché giravo quasi in contemporanea Santa Maria da Cortona sempre di Claver Salizzato, ed ho già in programma altri film in cui sarò la protagonista. Sono comunque fiera di aver partecipato a questo progetto e non mi spiace che mi chiamino Bond-girl. Accetto sempre ruoli che mi piacciono, ma soprattutto che siano diversi, e credo sia difficile che faccia in futuro una parte simile a questa.

Vivi a Parigi e i tuoi progetti sono perlopiù esteri? E' difficile lavorare in Italia?
Caterina Murino: Sono sarda, ho una casa a Roma, ma abito, è vero, a Parigi. Non c'è una ragione precisa, ma una serie di casualità. In Francia ho raggiunto una grande popolarità grazie al film che ho fatto con Jean Reno di Patrice Leconte, "L'enquete corse" che ha fatto quasi undici milioni di spettatori. Un successo enorme, che mi ha fatto guadagnare anche una nomination ai César, gli Oscar francesi. Lì si producono circa 250 film l'anno, il 5% degli incassi dei film stranieri vanno a finanziare il loro cinema interno. I miei prossimi progetti però sono in Italia: Tango in cucina di Luca Mazzieri.

E Hollywood?
Caterina Murino: Ho un avvocato e un agente a NewYork. Per adesso sono arrivati tanti contatti di gente interessata, ma nulla di preciso.

Ti pesa non essere famosa in Italia?
Caterina Murino: Non mi pesa il fatto di non essere riconosciuta, ma mi è dispiaciuto che nessuno tra i media abbia paralato del successo che ho avuto in Francia. Neanche una citazione per avere avuto la nomination ai Cèsar, anche se per un'attrice italiana non è cosa da tutti i giorni.

Quali attrici ti piacciono in particolar modo?
Caterina Murino: Sicuramente Nicole Kidman, Cate Blanchett e Meryl Streep. Mi piace molto Rachel Weitz. In Italia Giovanna Mezzogiorno, Stefania Rocca e Maya Sansa.



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