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05 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"Bobby"
Intervista al regista e al cast.
di Monica Cabras
Presenti alla conferenza stampa F. Roviglioni, per la O1Distribution, M.Litvak produttore, il regista Emilio Estevez, gli interpreti Lindsay Lohan, Freddy Rodriguez, Christian Slater e Svetlana Metkina.
Dove sei stato per così tanto tempo? Cosa ti ha dato l'ispirazione per fare un film così forte ed intenso?
Emilio Estevez: E' vero, ero scomparso. Credo di essere sempre stato in cantina a lavorare, quando ad un certo punto dal mio cervello contorto è venuto fuori il film e sono molto contento e orgoglioso del risultato e del fatto che è stato accolto da questo Festival e dalla critica. Penso che sia arrivato il momento per ricordare Robert Kennedy.
In che modo il film è un Work in Progress
Emilio Estevez: Dobbiamo ancora includere i titoli di coda, e qualche canzone, una molto intensa cantata forse da Aretha Franklin e Mary J. Blige, una specie di inno alla speranza che sia appropriato per il film e che accompagnerà i titoli di testa.
Lei ha vinto dei premi per la serie TV "Six Feet Under" continuerà?
Freddy Rodriguez: Dopo "Six Feet Under" mi concentrerò su altri film e altri ruoli, quello è stato un bel periodo della mia vita, ma bisogna andare avanti.
Lei è giovane e ha lavorato in tanti film con attori importanti, cosa ne pensa?
Lindsay Lohan: Tutti noi siamo orgogliosi di aver partecipato ad un simile progetto, e io mi sento molto fortunata perché ho recitato con attori così importanti, imparo molto da loro.
E' vero che Sharon Stone non sia voluta venire a Venezia perché voleva troppi soldi.
M. Litvak: Non è vero che non è voluta venire, sarà sicuramente presente a Toronto. E a questo proposito io ringrazio tutti gli italiani e tutti gli attori e collaboratori che hanno lavorato per pochi soldi.
Signorina Lohan, dopo questo film così importante e a basso costo, lei non farà più film commerciali?
Lindsay Lohan: Penso che non sia importante l'attenzione che mi danno negli USA, quanto essere qui. Fare un film a basso costo non significa che non reciterò più in pellicole commerciali. Io volevo fare questo film, perché credo che sia molto importante accrescere la consapevolezza dell'esistenza di questo leader, quale era Robert Kennedy.
Emilio Estevez: Come tutti noi Linsday ha voluto fare questa parte in un film che significava qualcosa di più grande di lei, l'ha recitato con passione e siamo stati fortunati ad averla avuta.
Come è iniziata questa avventura?
Lindsay Lohan: Ho incontrato Emilio che credeva molto in questo progetto e vedere lui così appassionato mi ha convinto subito a lavorare con lui, avere la libertà di poter scegliere e provare nuove cose ci ha reso tutti contenti di essere li. È stata un'esperienza favolosa speriamo che tutti vedano il lavoro e la passione che ci abbiamo messo, che secondo me traspare nel film.
Signorina Lohan come è per lei essere qui a Venezia, con il suo compagno, andrà in giro a feste e serate mondane?
Lindsay Lohan: Sono arrivata solo ieri, e trovo che sia bellissimae moltoromantica. Non so ancora cosa farò, ma sono molto contenta di esserci.
Qualcuno ha detto che lei è una combinazione tra meryl Strrep e Britney Spears, cosa ne pensa.
Lindsay Lohan: Sono due persone fantastiche e le ammiro molto
Ci parli un po' dell'autenticità del suo film, fin quanto è fedele ai fatti e personaggi?
Emilio Estevez: Tutti sappiamo cosa è successo, c'erano tanti personaggi famosi che hanno assistito a quella tragedia, ma io volevo far scoprire le persone comuni, quelle che si sono trovate nell'epicentro dell'evento più importante del 20° secolo. Quando mi sono trovato all'Ambassador ho pensato alle persone ferite, perché nell'ultimo discorso Robert Kennedy parla, delle persone normali. In quella sparatoria sono state ferite 77 persone, e per questo la loro vita è cambiata per sempre, così come quella di tutti gli abitanti degli USA. In seguito tutti siamo diventati più cinici, rassegnati, è statocome la morte del decoro e della speranza, dobbiamo ancora riprenderci e io penso che sia possibile.
Secondo lei cosa sa la nuova generazione di Robert Kennedy?
Emilio Estevez: Penso che Robert Kennedy fosse una persona molto carismatica, la gente l'amava. Abbiamo bisogno di personaggi politici così, che sa lasciare da pare tailleur per mettere un paio di jeans. Servono persone che sappiano dare una spinta alla politica e la nuova generazione deve fare questo
Il suo è un film che scardina la politica attuale, è un'accusa all'America di oggi?
Emilio Estevez: No, la sceneggiatura di questo film è stata scritta prima dell'!!/9, e della guerra in Iraq e in Afghanistain. La storia è tristemente diventata più pertinente ma non è sicuramente un atto d'accusa. Io volevo solo ispirare la gente, e fare una sorta di richiamo alla politica
Crede che l'America si riprenderà, e in che modo?
Emilio Estevez: Noi tutti siamo in lutto, ma dobbiamo proseguire. Tutti non solo gli Stati Uniti dobbiamo trovare l'ispirazione da Robert Kennedy.,che è un ispirazione giusta. Abbiamo bisogno di trovare un leader che ci dia questa ispirazione.
Lei è sempre stata considerata una ragazzaccia e si trova ora in mezzo ad altri ragazzacci, per un film impegnato, cosa ne pensa?
Lindsay Lohan: Io mi sono sempre sentita impegnata dal punto di vista politico e incoraggio la mia generazione a dire il proprio punto di vista. Ho cercato di fare Diane in modo che si veda quanto è importante poter dare voce alle proprie idee, avere dei valori , impegnarsi e spero che si veda. Per quanto riguarda il mio parere politico credo che sia una cosa personale e non debba dirlo qui.
Freddy Rodriguez: Il mio personaggio è molto importante per la politica dell'immigrazione, allora come oggi, negli alberghi e nei ristoranti i latino americani lavorano sottopagati.
Sappiamo che lei ha stretto la mano a Robert Kennedy come è nato il progetto del film?
Emilio Estevez: Ho incontrato Bobby Kennedy nel '67, si può dire che il progetto di questo film sia iniziato allora. Quando viaggiando con mio padre ho visitato l'Ambassador dopo la sparatoria lei mi ha detto che quello era il posto dove si era fermata la musica. Poi non ci sono tornato fino al 2000. l'Ambassador, dove avevano dormito star e presidenti, era caduto in declino dopo quella notte perché associato alla morte di Kennedy. In seguito è stato utilizzato per riprese televisive e cinematografiche e mentre io e Charlie eravamo li per un programma televisivo ho scoperto che altre 5 persone erano state ferite gravemente in quella notte, e sono cose di cui non si è parlato, non si trova niente nemmeno su internet. Ho fatto una lunga ricerca e trovato dati sufficienti per cominciare la sceneggiatura. Ma dopo 30 pagine ho avuto il blocco dello scrittore, e per un po' ho accantonato la sceneggiatura. Una volta Charlie ha letto quelle pagine e mi ha detto che avrei dovuto finire la storia che questo avrebbe cambiato la mia vita. Mi sono messo in viaggio e sono finito in un decadente moltel di Los Angeles dove ho trovato una donna di 50 anni che vi lavorava e che si chiamava Diane. Lei mi ha riconosciuto e mi ha chiesto cosa facessi li, quando gli ho detto di cosa mi stavo occupando e mi ha raccontato che lei aveva sposato un suo compagno di scuola per non farlo partire per il Vietnam, da li è nato il personaggio interpretato da Linsday, Diane, e li mi è sparito il blocco dello scrittore.
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