15 Febbraio 2007 - Conferenza stampa
"300"
Intervista al regista e al cast.
di Mauro Corso


Il film 300, in anteprima al festival di Berlino, è stato accolto in maniera contrastante dalla critica. Da una parte vi sono stati coloro che si sono lamentati della scarsa accuratezza nella "ricostruzione storica" (ignorando forse che la pellicola è tratta da una graphic novel) e dall'altra vi sono stati i fan di Miller che si sono entusiasmati di fronte alla spettacolarità delle scene e dinanzi alla fedeltà dell'adattamento. Non ha comunque provocato reazioni tiepide.

Come è nato il progetto?
Zack Snyder: il punto di partenza è stato ovviamente la graphic novel di Frank Miller. Non so se abbiate familiarità con il suo lavoro, comunque lui è un genio ed un autentico dio nel mondo del fumetto. Credo che l'idea originale di Miller sia nata da un piccolo film che ha visto nel 1962 e mi sembra si chiami "L'eroe di Sparta". Frank racconta che mentre guardava il film si avvicinò al padre e gli chiese "Papà, ma i buoni moriranno?" e questi gli rispose "Sì figliolo". Credo che questo lo abbia cambiato come essere umano, perché se guardi i suoi personaggi, Marv, Batman e Leonida, sono essenzialmente lo stesso personaggio, che ha un codice e che lo segue fino alla fine (tragica). Così andò in seguito in Grecia e si preparò per questo fumetto. Inizialmente era pubblicato in più parti. Mi ricordo che parlavo di cinema con il produttore Gianni Nunnari, su cos'è un buon film su cos'è una buona sceneggiatura, e io gli dissi: se vogliamo fare un film "cool" dovremmo fare questo. Aprii il libro e iniziai: "se riesci a fare queste cose sarà un film magnifico".

E come reagì Gianni Nunnari?
Gianni Nunnari: dopo che Zack mi disse "se riesci a fare queste cose..." sono passati sei anni. Fare un film di questo genere richiede una quantità immensa di energie, collaborazioni ed alleanze per andare avanti. In quel periodo c'erano altri tre progetti in corso. Troy era già in produzione... in molti erano scettici riguardo a un nuovo film di "spade e sandali", ma noi gli dicemmo che non era così, loro erano comunque restii dando la colpa ad uno "sfinimento da sandali".

(a questo punto un giornalista tedesco si mette a fare una lunga lezione di storia indicando come la realtà più geopolitica degli imperi greco e persiano fosse più complessa e lamentando che sia stata narrato solo il lato greco della vicenda... seguono proteste da parte degli altri di fronte a questa piccola "conferenza")
Zack Snyder: no, no, va bene. Anzi sarebbe bene vedere un altro film, magari può andare alla Warner Bros e proporlo. Nel mio film la storia è raccontata da uno spartano. Lei parla addirittura di testimoni... è fantastico, nemmeno fosse accaduto ieri... comunque non voglio sminuire la cosa, sono convinto che ci siano stati dei testimoni. Però nel film viene detto che Delios, che è il narratore, non ha preso parte alle ultime fasi della battaglia e quindi l'ha "ricostruite". Penso che anche gli storici dell'epoca, come Erodoto, avessero degli obiettivi precisi. Per cui stabilirono che la posta in gioco della battaglia delle Termopili fosse la democrazia e la libertà, e anche io ho fatto qualcosa del genere. Ma io volevo in primo luogo riprodurre fedelmente la storia di Miller. Naturalmente non volevo che il pubblico si sentisse Spartano, voglio dire se picchi i bambini o sei violento sei solo una persona arida. Però la magia del cinema consiste anche nel guardare da una prospettiva diversa. Non so se ci sia una versione persiana della vicenda. Ma naturalmente questo film non chiude la questione, anzi mi piacerebbe vedere altre pellicole su questo tema.

(un altro giornalista tedesco sostiene - in modo del tutto infedele e di parte - di non aver mai visto un film respinto in maniera così forte al Festival di Berlino)
Zack Snyder: mah, non lo so. Io mi sono divertito un mondo a realizzare questo film. È molto particolare. Mi piace e ho apprezzato il processo di realizzazione. Se la cosa non è di suo gradimento... liberissimo!

Come si sono preparati al film gli attori dal punto di vista della costruzione "muscolare" dei personaggi? Erano effetti speciali?
Zack Snyder: non avevamo così tanti soldi!
Gerard Butler: eccolo là... gli attori si beccano le domande sceme, e io che volevo parlare di politica... Comunque da quello che avevo letto, anche dalle testimonianze, i fisici degli spartani erano perfetti, così mi sono reso conto che dovevo avere una muscolatura eccezionale. Così mi sono allenato per sei ore al giorno per quattro mesi prima di iniziare il film. È stato importante anche prepararmi mentalmente, per essere come un leone. Era necessario.
Rodrigo Santoro: io mi sono preparato in maniera molto diversa rispetto ai "300". Loro dovevano prepararsi a combattere. Serse si ritiene al di sopra di tutto e di tutti sulla terra, ed è un gigante di due metri e mezzi. Ero molto magro, ma mi sono preparato a lungo fisicamente. Non volevo ovviamente ritrarlo come un essere umano, ma come un'entità, e così ho lavorato molto con il linguaggio del corpo.

Crede che sia il momento adatto per un film del genere, con la guerra in corso...
Zack Snyder: noi lavoriamo a questo film da sei anni, quindi quello che è successo è accaduto durante la produzione. Mi è stato chiesto a un certo punto: George Bush è Leonida o Serse? Penso che possiate avere argomenti per entrambe le posizioni.
Gerard Butler: poi se si vuole parlare di politica, questo è un bene, ma alla fin fine questo film è solo una rappresentazione tematica di un evento storico, si può prendere anche come semplice intrattenimento, o come un lavoro "cool".

Come ha realizzato il fumetto di Miller dal sotto il profilo visivo?
Zack Snyder: mi sono detto, se posso ricreare dal vero le immagini di Frank Miller, forse posso fare qualcosa di unico. Io ho una mia teoria sui film, e cioè che se non è sexy, fottutamente violento e fottutamente fico, perché dovrei andare al cinema! Se io mi trovo davanti allo schermo come faccio a non addormentarmi se qualcuno non ammazza qualcun altro? Lo so, c'è un sacco di sangue in questo film e gli studio avrebbero voluto che io levassi tutte le parti più "controverse": 'possiamo trovare un modo per non chiamarli spartani?', 'Possiamo far indossare loro più vestiti?', 'il re deve fare sesso per forza, non puoi sfumare?' cose così, oppure 'devono farsi a pezzi per tutto il tempo? Non potrebbero negoziare?'

A volte non è innaturale lavorare con il blue screen?
Gerard Butler: all'inizio sì, ma alla fine la prendi come una opportunità in più per concentrati sul tuo personaggio senza pensare alle condizioni atmosferiche o ambientali. Voglio dire, io ho lavorato in Islanda, con il freddo, immerso nel mare, ho avuto a che fare con le scogliere... è rassicurante lavorare con un tetto sulla testa. Poi ho visto che tutti davano il meglio, avevano più energia.

Questo film è a favore dei gay o a favore dell'NRA (National Rifle Association, un'associazione statunitense che supporta e protegge come lobby il diritto di avere armi)?
Zack Snyder: ma... in questo film non ci sono armi da fuoco... voglio dire sarebbe fichissimo, ma non ci sono! Bah, io direi che è a favore dei gay e a favore dell'NRA!

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