Snow Dogs - 8 cani sotto zero
Essere il padrone di una clinica dentistica a Miami, avere la propria faccia stampata su tutti gli autobus della città, scarrozzare in una Porche cabrio, essere famoso, in salute e felice sarebbe il sogno di "vita perfetta" di chiunque, in effetti anche quello di Ted Brooks (Cuba Gooding Jr. / "Jerry Maguire"), il padrone di questa "vita perfetta".
Ted divide la clinica con il cugino Rupert (Sisqo) sotto l'attento controllo della madre Amelia. Ma ecco un giorno scoppiare improvvisamente il temporale destinato ad oscurare la vita di Ted, o meglio a "raffreddarla": dopo aver ricevuto la comunicazione di essere l'erede universale di una donna in Alaska, viene a conoscenza del fatto che questa donna è la sua vera madre, visto che l'attuale lo ha adottato. L'improvvisa rivelazione sconvolge profondamente Ted che decide così di prendere coscienza delle sue radici recandosi in Alaska.
Arrivato li Ted scopre che l'eredità è una semplice casa, ma soprattutto una muta di cani da slitta: Nana, Diesel, Scooper, Yodel, Mack, Sniff, Duchess e Demon, il capobranco.
Per un uomo di città non sarà semplice adattarsi alla vita selvaggia tra i ghiacci e tanto meno a dei cani leggermente viziati (per usare un eufemismo). La soluzione più semplice sarebbe quella di vendere tutto, magari a Thunder Jack (James Coburn / "Ransom") un personaggio decisamente "sui generis" che da lungo tempo desidera Demon come suo capomuta. Ma la testardaggine, la voglia di scoprire l'identità del padre e, soprattutto, la dolce presenza di Barb (Joanna Bascalso) consentiranno a Ted di risolvere brillantemente la situazione.
Il film di Brian Levant ("Behetoven"), niente di più che un onesto mestierante, non riesce a trovare una sua collocazione. Costantemente a cavallo tra la pellicola per bambini e quella semidemenziale, alla fine risulta indigesto sia ai più piccoli, per i quali sarebbe stato necessario ampliare maggiormente le scene con gli animali, sia ai più grandi, che si ritrovano di fronte ad un prodotto senza capo né coda (anzi no, di questa c'è con ben otto cani), ma soprattutto senza mordente. Tra una discutibile fotografia (una lampada ad olio che illumina come uno "spot" da teatro), improbabili attori (la madre di Ted è Michelle Nichols la famigerata Uhra dell'astronave Enterprise) e riprese digitali palesemente posticce (la slitta che balla sull'orlo del precipizio), sono i dilaoghi quelli che fanno decisamente cadere le braccia: al limite dell'irritante.
Una commedia con spunti divertenti adatta a tutti quelli che non hanno di meglio da fare.
Teresa Lavanga
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