FilmUP - Recensione: Sex is comedy

Sex is comedy
Il 'making of' secondo Catherine Breillat. La regista di "Romance" stanca dei video professionali e amatoriali sui 'dietro le quinte' delle grandi e medie produzioni, decide di parlare a modo suo del lavoro quotidiano su di un set cinematografico. Ma contrariamente alla superficialità di tutti i "backstage", la Breillat vuole andare più a fondo, entrare nel cuore dei protagonisti. Racconta così le avventure di una regista, suo alter ego, con i problemi di una sceneggiatura sempre da modificare, i tecnici da informare e soprattutto con gli attori da coccolare e condurre passo dopo passo attraverso una interpretazione che si vorrebbe complessa.
In realtà, e per sua stessa ammissione, si ispira al set del suo ultimo film, "A mia sorella" e alle vicissitudini con gli attori principali. Un'autobiografia, che come lei stessa afferma è soprattutto un autoritratto, libero quindi, ancora una volta, di rappresentare tutti gli accadimenti, osservandoli con occhio clinico e traducendoli con sguardo d'artista. Storia di un rapporto di forza tra attori e regista, costruito attraverso un continuo altalenare di amore e odio.

Ma il terreno in cui si spinge la Breillat è scivoloso: la sua "regista", interpretata da una sfiorita Anne Parillaud che solo il sorriso (seppur troppo raro) riesce ad illuminare, si trasforma in un 'grillo parlante' noioso e saccente.
Dall'"azione" ai tempi morti in cui i set si svitano e si ricompongono: la regista francese non tralascia neppure un istante di quelle infinite preparazioni della scena tipiche delle riprese. E, nonostante il titolo, non corre certo il rischio di cadere nella commedia alla "Rumori fuori scena", o nell'intensità degli affari privati dei protagonisti di "Effetto notte", troppo occupata a filosofeggiare sulla missione del regista e sulla libertà interiore ed esteriore dell'artista, alle prese con la matassa di sentimenti irrisolti degli attori. Sentenze indiscutibili, verbosità sterile e auto-referenziale e una trama troppo esigua per sostenere l'interesse del più paziente degli spettatori.

Valeria Chiari

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