Trama: Anna e Angelo, genitori della piccola Maria Teresa, decidono di separarsi. La crisi economica che sta vivendo l’Italia non li ha risparmiati e le loro vite sono drasticamente cambiate. La società edile di Angelo è fallita ed è costretto a fare il semplice operaio, mentre lei è un giovane avvocato concentrata a far carriera. E’ l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze estive per la piccola Maria Teresa. La madre parte da sola per il week-end. Il cantiere dove lavora Angelo chiude e l’uomo sconfortato cade in depressione e in un momento di debolezza, decide di togliersi la vita. Ma Maria Teresa non entra in classe, torna a casa e con tempismo perfetto gli salva la vita. Angelo chiede scusa alla figlia in ginocchio e l’abbraccia piangendo. Sconvolto e desideroso di dimostrarle che il gesto che stava per compiere è un modo sbagliato di risolvere i problemi, Angelo non ci pensa due volte e d’istinto decide di partire con la figlia. E’ sera quando Angelo e Maria Teresa salgono in un autobus dalla stazione Tiburtina di Roma con destinazione la Sicilia, terra d’origine dell’uomo. Dopo un viaggio di una notte i due giungono nel piccolo paese dell’estremo sud, dove lui non mette piede da trent’anni. La vecchia casa dei genitori è chiusa da anni e malridotta. Il vecchio zio Peppe, un tempo cantastorie, a fatica riconosce il nipote. Padre e figlia, si mettono all’opera, pulendo e riportando luce ed acqua nell’abitazione. Poi con grande sorpresa, Maria Teresa scopre nel garage, tra le mille cianfrusaglie, un vecchio furgone con dentro vecchi e tarlati teloni, con dipinti sopra grandi e strani fumetti. Sono i vecchi teloni dello zio cantastorie. Non trovando lavoro nemmeno come bracciante, Angelo si fa convincere dall’entusiasmo della figlia a fare il cantastorie. Ma l’uomo non ne è capace ma vuole accontentare la figlia, così chiede al vecchio zio di dargli delle lezioni. Ma una prova in riva al mare, sul tetto del furgoncino, che lo fa sembrare il Capitano Achab a caccia di Moby Dick, rivela il suo scarso talento. Il vecchio zio, dapprima lo invita a lasciar perdere, poi quando Angelo gli racconta cos’è accaduto nella sua vita, il vecchio lo incoraggia a provarci lo stesso e gli regala un telone piegato dov’è dipinta una storia mai raccontata. Padre e figlia così partono per le strade della Sicilia a fare spettacoli. Ma in tutte le piazze il pubblico, per questo genere di vecchi spettacoli è oramai inesistente, imprigionato com’è dall’intrattenimento televisivo. Di paese in paese, di piazza in piazza, il viaggio tra Angelo e Maria Teresa, si trasforma, malgrado gli insuccessi, in un percorso esistenziale unico e irripetibile, che trasformerà per sempre le loro esistenze ed Angelo ritroverà il senso di continuare a vivere.