Santa Maradona

Straordinari i titoli di testa del film d'esordio di Marco Ponti con i quali raccoglie e presenta tutti i più bei gol del grande "napoletano" Maradona, mentre le note della canzone di Manu Chao "Santa Maradona" ne rafforza le immagini.
Purtroppo però la pellicola di Ponti potrebbe essere fatalmente annoverata nella lista di film italiani sui trentenni o quasi, poco produttivi e poco concreti che ancora chiedono a se stessi cosa devono fare della propria vita.

Andrea laureato in lettere con alcune fidanzate e molte speranze ha due cari amici che lo seguono e condividono le incertezze della sua vita che langue su dei binari che sembrano morti: Bart suo coinquilino, "anomalo" giornalista che copia gli articoli di sconosciuti giornali di provincia e li pubblica con il proprio nome e Lucia, italo-indiana con una travagliata vita sentimentale.
Saltando da un colloquio di lavoro all'altro, Andrea si innamora perdutamente di Dolores contro la quale sbatte un pomeriggio mentre si precipita correndo ad un appuntamento con l'ennesimo direttore del personale. Una storia d'amore improvvisa e appassionata che paradossalmente sarà d'aiuto a tutti i protagonisti, spingendoli a ritentare il salto: inventarsi un nuovo futuro e cambiare tutto ciò che non piace.

Purtroppo il film soffre molto del grande successo de "L'ultimo bacio". I ritmi concitati e la visione del mondo dei quattro protagonisti sono decisamente troppo vicini a quelli proposti dal film di Muccino. Stefano Accorsi sembra ripetersi con il personaggio di Andrea: i suoi dubbi e le sue incertezze non si discostano molto da quelle di Carlo. I dialoghi, molto vicini alle elucubrazioni mentali senza capo né coda di molti intellettuali, non rendono facile l'impresa e in alcuni momenti quei lunghi discorsi fanno perdere la necessaria naturalezza agli interpreti.
Ma l'avventura dei quattro avanza rapidamente tra battute salaci e divertenti, fino alla discussione urlata tra Andrea e Bart, che si vomitano addosso verità dure e anche un pò dolorose. La loro amicizia però è un sentimento vero, e li ritrova seduti sul divano davanti alla televisione, senza rancore anzi con in più la voglia di cambiare il corso delle cose.
Il cast di giovani attori dimostra ancora una volta che il panorama cinematografico italiano è pieno di ottimi elementi e fa ben sperare. Il regista debutta con una certa padronanza dei mezzi e seppure la sua sceneggiatura manchi di una storia vera e originale, l'insieme di battute e momenti comici copre assai bene queste mancanze.

Valeria Chiari

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