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Project Nim











Proprio nell’anno in cui al cinema abbiamo avuto modo di vedere "L’alba del pianeta delle scimmie" (2011) di Rupert Wyatt, nel quale viene mostrato l’inizio di umanizzazione dei primati che sarebbero poi diventati protagonisti della popolare saga fantascientifica partita dalle pagine di Pierre Boulle, il regista Premio Oscar James Marsh – autore di quel "Man on wire" (2008) che raccontò l’impresa del funambolo che camminò per più di un’ora su un cavo d’acciaio teso tra le Torri Gemelle di New York – propone la storia di Nim, lo scimpanzé divenuto oggetto di un esperimento passato alla storia.
Un esperimento volto a dimostrare – con il patrocinio di un professore della Columbia University – il modo in cui una scimmia potesse imparare a comunicare tramite il linguaggio, se cresciuta come un essere umano, e che comincia a Oklahoma nel 1973, quando il cucciolo, qualche giorno dopo essere nato, viene portato via dalla genitrice per finire tra le braccia della nuova mamma umana, ovvero una laureata in psicologia che ha tre figli.
Da qui, tra interviste e testimonianze, si procede con il percorso evolutivo affrontato da Nim attraverso la società degli uomini, mostrando sia l’impatto sulle persone che vi entrano in contatto, sia gli incidenti non previsti.
Senza dimenticare le tenere immagini che lo vedono rapportarsi in maniera protettiva con un gatto, man mano che apprende e comincia a sfruttare il linguaggio dei segni.
Peccato, però, che quella che si presentava quale biografia asciutta e mai sdolcinata atta a far conoscere, contemporaneamente, la vera natura dell’animale protagonista e quella degli esseri umani, dimostrando che gli scimpanzé sono creature meravigliose la cui maggior parte è sempre pronta a perdonare, finisca per risolversi in un soporifero e raramente coinvolgente assemblaggio di fotografie e vecchi filmati fornito di continuo commento.
Tanto da non distaccarsi poi molto, in fin dei conti, dal look che caratterizza la marea di documentari che affollano i pomeriggi di alcune emittenti televisive regionali.

La frase:
"Non è umano, è uno scimpanzé ed è magnifico".

a cura di Francesco Lomuscio

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