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Il potere dei soldi











Un thriller ambientato nello spietato mondo della concorrenza (sleale) tra due potenti tycoon dell’industria dell’informatica e telecomunicazioni. Trama attualissima dunque (tratta dal romanzo di successo "Paranoia" di Joseph Finder) che rimanda alle recenti storie di rivalità tra i due colossi mondiali produttori di computer, e che questo film condisce con un sottotesto morale sull’avidità e la menzogna, l’ambizione e la povertà, la tentazione de prendere una scorciatoia, beffando così chi gioca pulito.

E’ il caso di Adam (Liam Hemswoth, visto di recente in "Hunger Games"), giovane rampante esperto di informatica e telecomunicazioni, che si ritrova coinvolto in un gioco più grande di lui quando accetta di spiare per conto del suo ex capo (Gary Oldman) l’ultimo ritrovato del suo acerrimo rivale (Harrison Ford), un telefonino che cambierà la vita dell’uomo...

Un concentrato di argomenti che dà la possibilità al regista australiano Robert Luketic (autore finora di opere più leggere) di porre l’accento anche sul delicato e sentitissimo tema della privacy e del potere delle informazioni. Lo svolgere del film stesso, intervallato da veloci frame con riprese da telecamere di sorveglianza, video che seguono le azioni dei protagonisti, squilli di cellulari che sembrano pedinarci come agenti segreti, ci immerge in questa atmosfera paranoica dove ogni nostra mossa è cifrata da un sensore onnipresente. Luketic narra il tutto con mano veloce, rallentando quando due attori come Oldman ed Harrison Ford si fronteggiano, e concedendosi solo all’ultimo una frenata, causa un finale moraleggiante e felice.

Luketic coglie l’essenza del plot quando fa sfilare le pile dai cellulari dei contendenti, come fossero pistole in mano a dei cowboy in un film western. La sfida, in effetti, tra i due ex soci ora rivali, ha qualcosa del duello tra due pistoleri inseguitisi per una vita ed ora finalmente giunti al redde rationem. A voler approfondire le tematiche del conflitto, ed il film velatamente lo fa, il loro è anche uno scontro tra generazioni e i continui rimandi al rapporto figli/padri (come ad esempio quello tra Adam ed il suo genitore malato – un irriconoscibile Richard Dreyfuss), conferma questa pseudo deriva verso la psicoanalisi.

Tra gli altri attori segnalo Amber Heard, l’avvenente contraltare femminile di Adam, la cui presenza stempera il taglio thriller del film per un orizzonte più rosa e di buoni sentimenti.

La frase:
"Devi fare attenzione a quello che desideri".

a cura di Daniele Sesti

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