FilmUP.com > Recensioni > Ouija - L'origine del male
Ouija - L'origine del maleLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Francesco Pozzo25 ottobre 2016Voto: 6.0
Los Angeles, 1965. Una vedova con due figlie a carico (Elizabeth Reaser) pratica sedute spiritiche per alleviare il dolore di persone che come lei hanno perso qualcuno di caro, ma l’introduzione di un misterioso gioco che sembra rimetterla in contatto col marito morto rischia di sconvolgere il già precario equilibrio familiare, in particolar modo la stabilità mentale della piccola Doris (la bravissima Lulu Wilson), colei che sembra essere maggiormente risucchiata da questa oscura e pericolosa scoperta. Solo la presa di coscienza da parte della sorella maggiore Lina (Annalise Basso) e l’aiuto del prete a capo della scuola delle ragazze (quell’Henry Thomas ex bambino prodigio di E.T. che è sempre un piacere ritrovare) indurranno la donna a far luce sull’anomalo comportamento della figlia e sull’inquietante e raccapricciante mistero.
Prequel dell’omonimo film del 2014, Ouija – L’origine del male vede in cabina di regia quel Mike Flanagan già regista degli interessanti Somnia e Oculus, promettente talento dell’horror moderno che opta per una scelta intelligente e radicalmente differente rispetto al deludente primo capitolo: dare all’opera un’impronta vintage e fuori dal tempo. Il vecchio logo della Universal (già rispolverato in tempi recenti da Tarantino all’inizio del suo Bastardi senza Gloria, per esempio), la pellicola con i ben noti salti e bruciature di sigaretta, i continui rimandi ad un Cinema passato e che non ha mai perso la sua aura d’incanto, sono solo alcune delle trovate e dei punti di forza di un regista che sa sicuramente il fatto suo e che conosce e rispetta il materiale trattato, come dimostrano anche i poster incorniciati e più volte inquadrati de La Finestra sul Cortile e del celebre locale cabarettistico parigino di Rodolphe Salis Le Chat Noir. Ciononostante, spiace costatare che, specialmente nella seconda parte, il film incappi nell’errore comune a quasi tutti i film del terrore (o presunto tale) odierni: la prevedibilità. E dunque via di esorcismi, abusatissimi salti sulla poltrona, possessioni e tutto il repertorio di trucchi, effetti ed effettacci (un tempo, senza l’uso del digitale, assai più efficaci), scelta che fa perdere lentamente fascino e mordente all’opera ed in netta contraddizione con l’atmosfera nostalgica così attentamente costruita nella prima metà di essa. Ci si può girare intorno quanto si vuole, ma si tornerà sempre al punto di partenza: il vero problema del Cinema horror, al giorno oggi, è che o si prova a fare realmente qualcosa di diverso come il Rob Zombie del potente, grezzo ed inedito The Lords of Salem o come il Refn dello splendido e perturbante The Neon Demon, oppure ci si perderà sempre in strade battute e ribattute all’infinito, sacrificando inevitabilmente ed inesorabilmente forza ed interesse e perdendo così, a lungo andare, anche il pubblico. Insomma, un notevole passo in avanti rispetto al primo episodio, ma comunque non del tutto soddisfacente. La frase dal film:
Sai che si prova ad essere strangolati? I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
Il video del momento
Impossibile collegarsi al Database |