Titolo film: |
J. Edgar |
Opinioni presenti: |
36 |
Media Voto: |
7 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Sascha, 21 anni, como (co)
L'Opinione di Sascha; "Dopo Changeling Clint ritorna con una vera perla" |
Voto 10 di 10 |
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Se si potesse attribuire un difetto che universalmente, colpisce quasi tutti i film biografici, è la freddezza con cui si raccontano le vite di importanti figure storiche, analizzando nel dettaglio le loro azioni in ambito politico e storico. Tutto ciò non può che causare un effettivo distacco dalla vita personale dei protagonisti, a scapito quindi di un'analisi più intima del personaggio, capace di creare quella sintonia necessaria allo spettatore per affezionarsi al personaggio. Per comprendere i vari "perchè", di tante decisioni (discutibili) intraprese da un politico, piuttosto che da un direttore dell' FBI, credo sia necessaria una ricerca approfondita sulla vita intima e spirituale dell'uomo stesso. Ed è cio che Clint Eastwood fa con J.Edgar. Il film potremmo tranquillamente dividerlo in due parti; nella prima metà, Eastwood analizza con scrupolosa attenzione le dinamiche politiche e sociali dell'America del proibizionismo. Un America minacciata prima dai comunisti e in seguito dalla criminalità organizzata. L'attenzione del regista si focalizza sulle ossessioni di Hoover; il quale intraprende una vera caccia alle streghe contro l'ideologia comunista, e alle organizzazioni che ne derivano. "Il comunismo, in quanto minaccia per il nostro Paese, rappresenta il crimine più grave", citando una delle tente frasi ideologiche espresse dal protagonista, magistralmente interpretato da Leonardo DiCaprio. Proprio quest'ultimo, in virtù del suo talento, conferisce ad Hoover un'anima, che traspare specialmente nella seconda parte del film. La dove Eastwood, con la sua consueta discrezione, esplora la vita più intima di questo controverso personaggio. La presunta(?) omosessualità con il suo braccio destro viene raccontata con una delicatezza incredibilmente commovente. In questa seconda metà, avremo la possibilità di conoscere il suo lato più umano e debole. Ed questo fattore è il vero punto di forza del film. Un film che avrebbe potuto tranquillamente conservare dei toni più violenti e dediti all'azione, e che invece si concentra sui sentimenti, umanizzando un personaggio che definirei giurassico, certamente anacronistico per il periodo che lo vide morire. Un'America divenuta troppo grande e potente anche per un uomo del suo stampo. Un film bellissimo, capace di toccare le corde emotive. Dopo Changeling, Clint ritorna con una vera perla. Un tassello importante per il cinema contemporaneo e per il cinema del futuro.
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Questa opinione è stata scritta da:
Sascha
21 anni
como (co). |
(5 Gennaio 2012) |
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