Dispiace dovere parlare negativamente di un film di Tim Burton: e' inutile stare qui ad elencare tutti i suoi precedenti film ( con l'eccezione del meno riuscito rifacimento de"Il pianeta delle scimmie"), con i quali ci ha fatto sognare, stupire e pensare. Stavolta la sua genialita', la descrizione della sofferenza nella diversita', con la conseguente alienazione, ma nel contempo anche l'elogio dell'originalita e dell' anticonformismo dei suoi personaggi, con la conseguente critica da parte della società composta da " gente perbene", che quasi sempre giudica, condanna ed emargina, poiche' ha paura del diverso e della non conformita', tutto ciò stavolta e' stato frenato ed edulcorato dall'impostazione prettamente commerciale dei prodotti Disney: il risultato e' un film per bambini, o al massimo per giovani adolescenti. In confronto il Principe Caspian avrebbe potuto aspirare ad una candidatura all'Oscar. Jonny Deep-cappellaio matto, così come pure gli altri personaggi, digitali e non, in fin dei conti risultano, chiaramente senza volere, a lungo andare, persino stucchevoli ed antipatici nelle loro caratterizzazioni e purtroppo e' molto difficile che riescano a strappare anche solo un sorriso, o inducano ad una riflessione. Alice poi, dispiace dirlo, e' assolutamente priva di fascino e di personalita'.Unica eccezione per la " testona" Helena Bonham Carter, fedelissima di Burton : ottima come sempre la sua caratterizzazione. Anne Hathaway, pur sempre graziosa, sembra pensare: ma che ci faccio in questo film? Niente da dire poi sulle animazioni della computer grafica, ma quello che e' mancato sono state le idee, quei lampi di genio con i quali Burton ci ha lasciato spesso a bocca aperta per lo stupore misto all'ammirazione, con i suoi lavori precedenti. Eppure la storia di Alice avrebbe potuto consentire ad un regista così fantasioso, di spaziare, inventare e dare sfogo a tutto il suo estro. E invece, quando sono iniziati a scorrere i titoli di coda, e' rimasto solo un senso di vuoto e di delusione: penso che la stessa sensazione l'abbia provata gran parte di quel pubblico,come me, non piu' ragazzino, che ha sempre seguito con ammirazione Burton.Pertanto, seppure a malincuore, a mio modesto parere il voto e' 4 . Avra' occasione, Burton, per lasciarsi alle spalle questo passo falso e ritrovare la giusta ispirazione, purche' si mettano da parte i progetti esclusivamente commerciali ( per di piu' mal realizzati, nonostante il budget).
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