é difficile dare un'opinione su un film che ci racconta un mondo lontano dal nostro. Sarà veramente così duro l'ambiente delle passerelle? Può darsi ma quel che conta è che, duro o no, il risultato è assolutamente credibile. Il Diavolo si veste di Prada ci ha fatto credere che è così: un mondo difficile, competitivo, in cui cinismo e sorrisi ammiccanti s'intrecciano in un ritmo serrante. Forse un pò troppo scontato, ma doveroso, il dissidio che nasce tra la protagonista e il fidanzato, il quale finisce per diventare la voce della sua coscienza e suscita non poca antipatia nella spettatrice che vuole vederla vincente a tutti i costi. E se non vincente, almeno simile a Meryl Streep, il gigante Meryl Streep. Per il resto tutto è assolutamente perfetto, dalle cinture color turchese e non azzurro al biondo e caldo irresistibile tentatore che seduce la cerbiattina Anne Hatheway e, per finire, il raffinato movimento delle dita di Meryl Streep quando liquida la sua segretaria con un semplice e quasi sussurrato:"é tutto".