Titolo film: |
Captivity |
Opinioni presenti: |
50 |
Media Voto: |
3.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Daniele, 35 anni, Roma (RM)
Un mero prodotto da discount del cinema... |
Voto 1 di 10 |
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Ho avuto modo di esprimere la mia opinione su molti film all'interno di questo spazio che ci concedete. Il voto più basso che mi sono mai sentito di dare è stato semplicemente un tre. Il film si intitolava "Paganini Horror": si trattava di una storia sceneggiata e diretta men che mediocremente, e recitata anche peggio; in quell'occasione non ho ritenuto di dover dare un voto inferiore in quanto mi trovavo davanti ad un'opera realizzata con scarsissimi mezzi tecnico/economici e alla quale la povertà di talento creativo da parte dei pur volenterosi (ma niente più...) addetti ai lavori non aveva permesso di raggiungere un livello artistico lontanamente accettabile.
Passero' ora a descrivere in breve "Captivity": si tratta di un modesto "prodotto" (difficile usare i termini "opera" o "racconto" per definire questo film) thriller/horror con una trama ricalcata sui tre "Saw", dei quale sembra aver mutuato anche gli espedienti narrativi e persino la fotografia. Le tecniche di ripresa e montaggio sono pressochè identiche a quelle oramai di uso canonico all'interno della cinematografia americana di genere dell'ultimo lustro; è proprio quest'ultimo aspetto che mi ha sorpreso profondamente: è possibile che un regista in circolazione praticamente da tre decenni (un film su tutti: "Mission") e proveniente da una scuola anni luce lontana da quella dei registi "videoclip/videogames - oriented" dell'ultima generazione possa liberamente scegliere di indirizzare il suo stile cinematografico proprio in quella direzione? E' stata un'evoluzione naturale o, come penso io, si è trattata di mera adesione a dettami commerciali?
E' una realtà sicuramente assodata come nel cinema, in particolare quello targato USA, la strategia commerciale (quella che ha come principale obiettivo il ritorno degli investimenti e delle risorse impiegati per confezionare prodotti rivolti ad una clientela) ed il talento artistico tendano a viaggiare parallelamente: il miglior modo per recuperare un'investimento è proporre una ricetta già rivelatasi efficace, badando contemporaneamente ad evitare che quest'ultima si riveli troppo monotona adoperando piccole quantità di ingredienti nuovi, tra i quali anche un pizzico di istinto creativo... peccato che in questo film nessuno si sia preoccupato minimamente di far questo...
Un bilancio finale su "Captivity": mezzi economici discreti, cast tecnico all'altezza, volontà artistica inesistente. Non sarà magari la volta buona per assegnare un voto inferirore al tre? Ma si!!! Concediamoci un bell'uno!
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Questa opinione è stata scritta da:
Daniele
35 anni
Roma (RM). |
(10 Dicembre 2007) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
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