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Titolo film:    Lanterne rosse
Opinioni presenti:    14
Media Voto:    9 - Media Voto: 9


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Il parere di Alessandra verdino, 51 anni, Savona (SV)
Ma cos'e' cambiato?
Voto 10 di 10 Voto 10di 10
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Gli uomini, come le pietre, rimangono sempre gli stessi. Così è in questo film, un film di rottura con la tradizione cinese, proibito in quel paese fino a non molto tempo fa. Cosa c'è da dire? Innanzi tutto, si respira un forte anelito di libertà. Libertà di espressione, di linguaggio, di capacità di osare mostrare i sentimenti. Non definirei assolutamente Zhang Yimou un regista prettamente orientale, vista l'universalità del suo linguaggio. Tratto dal libro "Mogli e concubine", questo film è un'apologia su come gli esseri umani, e i sentimenti, non cambiano mai, nonostante una presunta modernità. Le donne, invece di essere solidali tra di loro (e ci guadagnerebbero molto) sono delle vipere che godono nel farsi del male e nel tendersi continuamente delle trappole. La meravigliosa Gong Li, la più intelligente, sensibile e ribelle di questo infido gruppo di donne, è destinata inevitabilmente a soccombere, vittima dei suoi sentimenti. Ma questo film non parla solo dei rapporti delle donne fra di loro. La tristezza della condizione femminile, da secoli vittima di un potere arcaico che la strumentalizza, viene completamene fuori. Si è destinate, nella vita, ad essere mogli o concubine, o entrambe. Ed ecco allora le Lanterne Rosse, un simbolo di potere a cui non si deve assolutamente rinunciare, a costo di rovinare se stesse. Un vero nido di serpenti, che ci lscia giustamente angosciati, visto anche il drammatico finale: la perdita della comprensione per un mondo che schiaccia e che opprime. Uno dei film più importanti che mi sia capitato di vedere, basato sulla logica del potere. Considero Zhang Yimou un vero genio, nell'universalità del suo linguaggio. Possono passare i secoli e gli anni ma l'animo umano rimane sempre uguale. Lo ha sempre affermato Shakeaspeare, e ce lo dimostra questo magnifico film. Almeno, la libertà di guardarlo e di trarne delle conclusioni, dentro di noi, l'abbiamo. Ed è già qualcosa.

Questa opinione è stata scritta da:
Alessandra verdino
51 anni
Savona (SV).
(12 Giugno 2007)






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