ci tengo brevemente a rispondere brevemente(perchè la mia opinione su Requiem già la espressi a suo tempo) a quell'ominide che definisce questo film un 'film sulla tossicodipendenza', 'con protagonisti 4 tossici', e 'che vuole spingere lo spettatore a empatizzare con tossici'(questi sono i concetti più scandalosi che ho letto, che ho tentato di riportare nella loro integrità ma non alla lettera). Se questo credi sia il messaggio di fondo del film, allora fierissimo di sapere che ci sono persone che di Requiem non hanno capito un ca**o, e solo perchè non possono capirne un ca**o. Requiem non è un film sulla droga, non vuole raccontare la droga. Requiem è un urlo disperato di 4 solitudini così vicine eppure così incomunicabili tra loro; è l'ultima vana preghiera, l'ultima sommessa richiesta d'aiuto da parte di persone(in questo caso perdenti, vittime sacrificali della società) che si avviano loro malgrado al declino, in una discesa verso l'Inferno che non risparmia nessuno. è per questo che è un film da vedere, che tutt'al più può essere criticato perchè a mio avviso tenta un pò di spettacolarizzare il dolore, am nulla a che vedere con film programmatici sulla tossicodipendenza. è l'incalzante, psichedelico, risucchiante incedere della solitudine che ti trascina con sè verso l'Inferno. se a questo aggiungiamo i meritevoli aspetti tecnici del film, tutte le tue chiacchiere infondate stanno a zero: musiche degne di nota, claustrofobiche e trascinanti; recitazione eccelsa(non a caso la candidatura all'oscar della meravigliosa Ellen Burstyn nel ruolo della madre); montaggio nevrotico e originale; considerevole anche l'aspetto registico(grande Aronofsky).