Un lungometraggio d'autore, sicuramente. Magari troppo "lento" per i patiti di commedie o di demenziali (basta porsi nel modo giusto e immedesimarsi nelle situazioni, che non penso ci siano così estranee). Comunque una realizzazione profonda ed intima. Di come ci possa passare avanti agli occhi una quantità di sentimenti e animosità. I dialoghi e la fotografia, le ambientazioni e le mimiche ci gettano in faccia la cruda realtà, come tutti noi la incontriamo ogni giorno. Inutile essere berbenisti e moralisti di fronte a espressioni pesanti e "pornografiche". Inutile chiudere le orecchie e girare la testa altrove, dal momento che nessuno di noi non ha mai avuto voglia e tentazione di sputare offese e volgarità sul viso di qualcuno che ci ha ferito, nessuno non ha mai voluto desiderare fisicamente una persona che non sarebbe più potuta essere nostra. Ecco cosa ritrae quest'opera. Non può essere denominato "volgare", quanto più che altro "reale". D'altro canto la scelta stessa degli interpreti e' magistrale, con una Roberts che regge benissimo la parte assegnatale, forte, dura, sensibile, intrigante; con un Law e un Owen che completano sicuramente la riuscita del film, accompagnati, last but not least, da una lolita non più tale come la Portman. Se avete curiosità e voglia di guardarlo, un consiglio: non fermatevi come molti alla superficie delle scene, cercate di scavare nelle parole, e lo troverete straordinario e tutt'altro che pesante. Ve lo dice uno che ama alla pazzia tutte le commedie della Roberts e pensava a Closer come alla solita mattonata di bassa carriera di un attore. Non è stato così.