penso personalmente che questo film sia veramente significativo nel panorama dei film sul teatro e sul mondo della recitazione.A mio parere questo film non è solo sull'identità sessuale dubbia del protagonista ma più universalmete sull'identità dell'attore, mi sento di dire recitando ormai da 4 anni(nulla di serio) che la parte più difficile da interpretare per un attore è se stessi.gli attori sono di norma persone che iniziano a recitare da insicure con un egocentrismo forte ma latente. solo recitando riescono ad espremere la loro anima e solo quando ne diventano consapevoli riescono a fare il salto! questo film parla del perdere se stessi e del ritrovarlo e ne parla usando come esempio un lato tra i più manifesti della personalità umana:l'identità sessuale, ma non solo: quando Maria recita non lo fa forse come lo faceva Ned? perchè lei la sua identità già ce l'aveva e non la sostituisce con un'altra ma se ne riveste e quindi non le riusciva, per recitarre bisogna un'attimo staccare la spina. il problema ci dice il film è quando dopo non riesci a riattaccarla alla presa come fa il protagonista, gli serve una donna per riuscire a ricordarsi di essere uomo...fa riflettere, è ben diretto, si capisce lontano un miglio che chi dirige e ci recita non è solamente gente di cinema...sono tutti( i principali) attori soprattutto di teatro, Everett compreso. magnifica la scena dello scambio di ruoli in camera da letto ma anche la costruzione della scena della morte, un film che consiglio a chi ama il teatro e non.Un film saggio ma godibile , ottimo e peccaminosamente poco conosciuto nello scenario di adesso.