Non so chi sia questo altobelli che firma la critica, ma forse non lo sa neanche lui, io sono una appassionata di cinema dai tempi dei cineforum e decisamente non capisco come fa lui a dire poco credibile etc quei ragazzi non erano così seguivano una moda etc ma che ne sa lui poi? .. per età io c'ero e confesso che i gruppetti che anch'io frequentavo erano esattamente così come sono stati descritti nel film a roma in quegli anni, mi ricordo perfettamente l'incoscienza del tutto e la facilità in cui alcuni di loro entrarono nella lotta armata senza rendersi conto di cosa andavano a fare. la comica poi è che gli stessi di allora hanno ammesso il pressappochismo di quel periodo facendo mea culpa, e quelli che oggi hanno 30 o 40 anni non ci vogliono stare o meglio pensano di sapere cose che non hanno visto ne vissuto ma che gli sono state raccontate da chi ancora vive nel passato e quindi lo esalta. il film mi è piaciuto proprio perchè dice la verità e perchè porta a riflettere. se non si fanno i conti con il passato se non si accettano i propri errori non si arriva da nessuna parte non c'è futuro. io l'ho trovato un film coraggioso perchè è facile parlare male di berlusconi ormai è come sparare sulla croce rossa, mentre è difficile ammettere i propri sbagli. bravo il regista, bravo lo sceneggiatore e comoplimenti per la trama gialla davvero avvincente. addirittura vengono contestati alcuni slogan che erano esattamente quelli, vorrei tanto sapere questo altobelli per voce di chi parla o facciamo ancora finta che le foibe non sono mai esistite? ... e poi il film non processa la sinistra ma solo quei gruppi autonomi (è a loro che si rivolge) che andavano a picchiare sempre tutti anche ai raduni dei radicali o ci siamo dimenticati pure di quello? non si può cancellare la storia, non si può dare solo la storia che ci fa comodo e a me chi mi nasconde la storia e la censura mi fa orrore .... e poi i riferimenti al giornalista di sinistra oggi in carriera, ce ne sono a pacchi in rai e a mediaset un tempo giornalisti a radio popolare e oggi sicuramente pronti a vendere la madre pur di evitare la galera e lo scandalo ed è di questo che parla il film, non dell'impiegato o dell'operaio ma dell'ex 78 che oggi uomo di successo fa tutt'altro, non era così difficile da capire poi, specialmente con il doppio finale dove il sogno giovanile torna a vivere perchè l'ideale non muore mai come i pensiero è l'uomo di oggi che cambia quando arriva al potere e la politica di oggi è solo a chi si prende il potere e null'altro.questo film ci fa finalmente pensare e ci dice tornate a lottare riprendete a vivere, scendete in piazza se non volete morire seppelliti dalla mediocrità che ci governa. guaradatevi attorno solo i mediocri vengono esaltati e osannati in ogni lavoro, arte etc in quest'ultimo decennio.