Il ritorno di Oshima spaventa,uno stile coinvolgente e sconvolgente in un film irripetibile.Ottima l'interpretazione di tutti gli attori,ma Kitano già lo conosciamo,sotto la lucida regia a volte ironica del grande Maestro.Personaggi ben delineati in una storia dove morte a amore si mischiano e dove la violenza e la sensualità spesso sembrano avere identica matrice.Perno del film è la bellezza e l'ambiguità di Kato nonchè un codice d'onore spesso inficiato dalle umane debolezze.Oshima ritorna al tema del Proibito con la consapevolezza della perversa emoziona che porta.Il ritorno alla perfezione del Regista non può che inquietare come l'ambiguo finale..ma poi in fondo cos'è più affascinante dell'ambiguita'?