La carriera di Vin Diesel è già in crisi? Questo interrogativo nasce spontaneo dopo aver visto una pellicola come questa, totale fallimento della Disney, che ha prodotto un film ridicolo e da dimenticare. Hanno provato in tutti i modi a farlo diventare l’erede di Bruce Willis ma il grintoso protagonista di Fast & Furious sembra non azzeccarne più una. In questo caso se la cava abbastanza nel ruolo di primo attore, gestendo in maniera accettabile i tanti primi piani che il copione gli sottopone, ma la sua espressività lascia parecchio a desiderare. Non gli si addice il ruolo di “figo della situazione” e non riesce, sebbene si noti il suo immenso sforzo, a sollevare le sorti di una storia assolutamente banale. Il militarismo, tanto amato dagli U.s.a., è nuovamente al centro dell’attenzione, addolcito dal clima familiare di una tranquilla cittadina, in cui cinque fratellini vivono, scimmiottando a tratti le avventure di “Mamma ho perso l’aereo”. Non c’è davvero niente di originale in questa storia. Addirittura Vin Diesel interpreta il figlio di un ex gloria della marina militare, esattamente come Tom Cruise in “Top Gun”. Un polpettone di situazioni viste e straviste, mescolate insieme senza nessuna arte. Qualche risata, inutile negarlo, salta fuori anche sul volto dello spettatore più serioso, ma non è assolutamente sufficiente per sorridere a fine proiezione, guardando il biglietto pagato un’ora e mezzo prima. Sarebbe curioso sapere l’opinione degli spettatori più giovani, che probabilmente nella loro innocenza potrebbero incoronare Vin Diesel come nuovo eroe della loro vita, risultato forse poco piacevole per colui che voleva diventare la nuova icona del cinema d’azione americano. Complimenti a lui per essersi messo in discussione, concedendosi per la prima volta ad una commedia, ma ci si augura vivamente che la prossima volta si metta a leggere con più attenzione i copioni che sceglie. Questa sceneggiatura è davvero al minimo storico di intelligenza e il regista ha un occhio piatto come non mai.