Titolo film: |
Frenzy |
Opinioni presenti: |
5 |
Media Voto: |
8 - |
Altre risorse sul film:
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Barbara, 20 anni, Bologna
Altro da sopportare? |
Voto 8 di 10 |
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Il penultimo "pezzo di torta" del "mago del brivido"(definizione alquanto riduttiva per lui!) si apre(ancora una volta!) facendosi beffe del pubblico e mettendolo , tramite dei solari titoli di testa immediatamente seguiti dal primo orribile delitto, in guardia sulla doppiezza del mondo e sulle ingannevoli apparenze della realtà. Dimenticando per un attimo l’esperienza di un film “politicamente impegnato” come “Topaz” e superando (si fa per dire..) pur gravi problemi di salute, Alfred Hitchcock torna nella natale Londra e , in pieno stile Nouvelle Vague(chissà se l’amicizia con Truffaut ha poi influito…) ,decide di realizzare un film che vuole essere anche un omaggio alla città, ai suoi pub, alle sue strade, alla sua gente…in un atmosfera libera, spensierata , quasi “da rimpatriata” pronta a scontrarsi ,irrimediabilmente, con la vicenda narrata. Trama e personaggi a parte, quello che colpisce del film(o meglio del modo in cui Hitch lo realizza) rimane l’estrema violenza di alcune scene che, aiutate da una fotografia in tipico stile horror anni ‘70(a me ricorda molto “Non aprite quella porta”),rendono il film quasi un caso isolato nell’intera filmografia , tutto sommato contenutissima, sotto questo punto di vista, del grande regista. Incredibile risulta poi, la facilità con cui Hitch sistema qua e là nel corso della intera narrazione corpi nudi di donne appena strangolate, scelta giustificata dal racconto certo, ma comunque lontana anni luce dalla filosofia (e dall’estremo pudore) che il cineasta aveva fin da sempre espresso più o meno esplicitamente. Ma dopotutto siamo nel 1972 e , malgrado i suoi 70(e più…) anche il maestro si rende conto che i tempi sono ormai cambiati e che bisogna, in qualche modo adeguarsi per non rimanere troppo indietro…o forse (può sembrare azzardato ma mi piace moltissimo pensarlo!)la spinta innovativa del “Decameron” pasoliniano , con quei corpi nudi in continuo primo piano (ovviamente tutt’altra storia…in Pasolini il sesso è sempre più giocoso che violento)e con la sua nomina di “ispiratore” dell’italianissima “commedia scollacciata” anni’70, riesce ad influenzare, o perlomeno, a rendere meno rigido un grande cineasta come Hitchcock …chi potrà mai saperlo? Ciò per cui invece potremmo mettere la mano sul fuoco, guardando “Frenzy” anche una sola volta(non è né il caso mio né di nessun altro hitchcockiano doc!),è la riproposizione dei temi tipici della filmografia del regista: ancora una volta, abbiamo un innocente ingiustamente accusato, un colpevole insospettabile, un’impotenza alla base di ogni delitto, il senso di colpa che distrugge chi poi colpa non ha, un rapporto madre/figlio con le solite conseguenze estreme, ma, per nostra fortuna, “cambiamenti di rotta” meno incisivi rispetto ad altri film(penso ad esempio a “Psycho”)…in “Frenzy” non c’è sorpresa ma purissima suspanse …e questa è già una gran cosa..dopo tutta quella paura dell'amico/maniaco noi povere donne indifese (?) cosa dovevamo ancora sopportare?!
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Questa opinione è stata scritta da:
Barbara
20 anni
Bologna. |
(2 Settembre 2004) |
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