Titolo film: |
Cannibal ferox |
Opinioni presenti: |
17 |
Media Voto: |
5 - |
Altre risorse sul film:
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Fabio, 16 anni, Bari
Feroce fino a un certo punto |
Voto 6 di 10 |
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Dopo il mediocre "Mangiati vivi" che tra l'altro è stato trasmesso un mesetto fa in televisione in una versione brutalmente censurata, Lenzi ci riprova con "Cannibal ferox": il risultato è migliore, ma non troppo.
La storia non è più di un futile pretesto, i personaggi esistono solo in funzione di carne da macello, la sceneggiatura senza capo nè coda, lo stile documentaristico ad un punto parecchio basso.
Giusto per dare qualche spunto per orientarsi: una studentessa universitaria si reca in Amazzonia insieme al fidanzato (se non sbaglio) e ad un'amica ninfomane latente.
Lo scopo della spedizione è provare che il cannibalismo non esiste ma è solo un'invenzione dei colonizzatori bianchi.
Ovviamente ne passeranno di tutti i colori, ma il mito è comunque sfatato. Punto.
Parliamoci chiaro, il film prende molto da Cannibal Holocaust, ma il risultato non è neanche un decimo del suddetto: Cannibal ferox non spiazza, non annichilisce, non ha un centesimo dell'impatto scioccante di Cannibal Holocaust, è un pretesto per sfruttare il filone cannabal movies con quintali di frattaglie ed ettolitri di sangue finto. Assistiamo così a crudeli sevizie e mutilazioni, peraltro il più malvagio dei protagonisti (Mike lo spacciatore) subirà nell'ordine l'amputazione dei genitali, della mano destra e lo scoperchiamento del cranio con un machete. Tuttavia questi effetti risultano più vacui che scioccanti, e una volta dissolti non lasciano granchè. Il film non induce affatto a pensare, come invece era capace di fare Cannibal Holocaust, nè ha impatto di nessun tipo. Bisogna peraltro dire che sotto l'aspetto più meramente tecnico il film sfiora appena la sufficienza, siamo ben lontani dalla bellezza di Cannabal Holocaust, e il tutto si riduce ad un filmetto sbilenco e portato più a seguire i gusti del momento che reali idee.
Non funziona nemmeno l'esile stratagemma della storia in parallelo a New York, con la polizia che indaga sul suddetto Mike, il quale intanto se la sta spassando a farsi strappare il gioiello di famiglia: è una misera copertura per dare al film la parvenza di una struttura.
In conclusione un film truculento quanto si vuole, ma e inefficace e che fa acqua da ogni parte. Provaci ancora Umberto, e la prossima volta sarà Mike a tagliartelo...
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Questa opinione è stata scritta da:
Fabio
16 anni
Bari. |
(13 Dicembre 2003) |
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