Dopo "Mission to Mars", un altro film su Marte, che naturalmente ha diversi punti in comune con l’altro, primi fra tutti gli sfondi che sembrano essere stati riutilizzati direttamente dal film di De Palma, come certe scenografie. Ambientato fra 56 anni, vede la solita spedizione inviata sul pianeta per porre le basi di un processo di “terraformazione” (creazione su un altro pianeta di condizioni adatte alla vita), a causa della sovrappopolazione e dell’esaurimento delle risorse che da tempo stanno inesorabilmente conducendo la Terra alla fine. Dopo divagazioni e riflessioni filosofico-religiose fra Scienza e Fede col personaggio del “vecchio” Terence Stamp, iniziano i primi problemi di avaria con conseguente atterraggio di fortuna su Marte, dove quasi tutti i componenti l’equipaggio, ad uno ad uno, troveranno la morte. E chiaramente c’é dell’altro sul Pianeta Rosso...Buon film di fantascienza, realizzato con professionalità, dal soggetto stereotipato e scontato, piuttosto prevedibile come molti altri, ma sempre capace di avvincere nella giusta misura. Con elementi ripresi qua e là da parecchio cinema di fantascienza. Suggestivi e ben resi gli scenari di Marte, ok gli effetti speciali. Una delle cose migliori nel suo collegamento alla cronaca reale é il ritrovamento del vecchio Pathfinder arrugginito, lanciato 60 anni prima, ma con l’antidiluviano trasmettitore ancora in grado di funzionare, che gli astronauti utilizzano per cercare di comunicare con la base. Da vedere. Voto: 7.