Bellissimo film. Due le parole chiave, secondo me: DOMANDA e ASCOLTARE. Il giudice cerca la soluzione al problema droga a 360 gradi entrando a conoscerne i vari aspetti. Alla fine comprende che la droga non si vende perchè c'è OFFERTA, ma perchè c'è DOMANDA. Rispondere alla domanda è più corretto e più significativo che uscire dal ginepraio senza fine del mondo legato all' offerta (narcotrafficanti, polizia corrotta, spacciatori). Il giudice ha anche compreso il senso della domanda di sua figlia: "sono venuto qui per ASCOLTARE" e sembra che ciò possa far cambiare qualcosa. Ma la domanda, per me inquietante e ignorata, è: se quei genitori non avessero "ascoltato ", che ne sarebbe stato della figlia? sarebbe stata "condannata"? C'è una possibilità di trovare dentro noi quella Risposta alla nostra Domanda, che poniamo continuamente alle persone che pensiamo ci debbano amare?