Giovanni Veronesi ci regala un film gradevole,senza particolari pretese, ma che può suscitare emozioni.Attraverso le vicende personali del protagonista (un'eccellente Elio Germano) si snodano gli eventi più significativi della storia italiana degli ultimi quarant'anni:il desiderio di cambiamento dilagante negli anni 70, l'uccisione di Moro, la vittoria ai mondiali nel 1982, la corruzione ,fino alla discesa in campo di Berlusconi.Il tutto senza cadere nella trappola della denuncia giudicante che appesantirebbe la narrazione.Traspaiono comunque valori etici quali l'onestà,l'importanza dei legami famigliari,gli affetti che contano.
Non è certo un film pretenzioso,ma a mio avviso,sta proprio in questo il suo valore.A me é piaciuto!
dissento dalle tiepide opinioni precedenti. Il film non è un capolavoro, a volte ha fasi di stanchezza, la carne al fuoco è davvero tanta perché attraversa 40 anni della nostra storia visti attraverso gli occhi del protagonista, un novello Forrest Gump di casa nostra, sempre monolitico nella sua onestà e nella direzione del suo cammino. Alla fine la lotteria l'ha vinta davvero, con la sua vita e con il suo amore verso la moglie e gli amici di sempre. Non sarà un biglietto perduto a fargli cambiare idea. La parte finale con i protagonisti invecchiati dal trucco è forse quella più stanca ma contemporaneamente quella più commovente. Grandissimi davvero gli attori. Elio Germano è ormai all'altezza dei grandi , Memphis sempre più straordinario con il passare dei film, brava anche la Mastronardi, finalmente libera dalla sit-com. Ma la breve apparizione di Haber nella vesti del maestro pittore è davvero "oltre".
Lo ritengo comunque un bel film da vedere.
A mio modesto parere è un film onesto, ben fatto, ben intepretato, piacevole. Non ha pretese, come il suo protagonista, e non ne cerca. Vuole raccontarci una storia e lo fa bene, senza apici ma neppure senza troppe cadute. Certo ci sono opere migliori, ma Veronesi riesce a dirigere con equilibrio, forse sì con qualche momento facile e qualche scorciatoia, ma ne viene fuori un'opera che sta in piedi e lascia di sé una scia piacevole. Nulla di più, ma abbastanza.