Film visto ieri al cinema. Pellicola intensa, dura e cruda, con scene di azione avvincenti (caratteristica insolita per una produzione italiana) e dialoghi serrati, mai banali. Lo spaccato della quotidianità - con annessi drammi, ansie e problemi - di un gruppo di poliziotti del raparto celere si mescola indissolubilmente con il proprio lavoro, fatto di violenza arrecata e subita, sia essa a torto o a ragione. Non ci sono nè buoni nè cattivi, l'impressione è che la regia racconti di personaggi miserabili, siano essi poliziotti, indigenti, disoccupati, room, hooligans od immigrati clandestini. Tutte queste categorie, in parte stereoptipate nel film, vengono mostrate in una plurima sfaccettatura generando una forte tensione drammatica e realistica, ben lungi dall'ideale conformismo propinato dalle tradizionali fiction e serie- tv italiane sulle forze dell'ordine.
Da vedere.
L'esordio del bravissimo Stefano Sollima autore di quel capolavoro che è stata la serie tv di Romanzo Criminale merita di essere visto, ma visto a cervello acceso e senza pregiudizi di parte, proprio perchè il film ha il grande pregio di non essere di parte non ci sono buoni o cattivi, ne vinti ne vincitori, o meglio si c'è un vinto, uno sconfitto, la società che cede davanti all'odio e all'intolleranza, questo è il messaggio del film, quindi trovo davvero ridicola la protesta fatta da alcuni dementi sia in internet che alla presentazione del film, la quale verteva sul fatto che il film è dalla parte della celere, beh niente di più falso, ma il bello è che sti pagliacci, manco hanno visto il film, vabbè gente così non merita considerazione, mentre questo gran bel film di considerazione la merita eccome, per non parlare del cast, su tutti un IMMENSO Pierfrancesco Favino.
Date retta, andate a vedere questo film e riflettete e soprattutto che la si finisca una volta per tutte con moralismi e critiche da quattro soldi
Personaggi principali approfonditi, musica adatta e trascinante. Lo spettatore è messo letteralmente nella pelle dei poliziotti attraverso le immagini e le voci degli attori. Il film coinvolge perché è realistico, violento quanto basta (senza insistere) e quasi senza pecche (qualche personaggio "minore" stereotipato) e mostra ragioni, colpe e punti di vista differenti dei suoi protagonisti. Una Riflessione su violenza e potere. Da vedere - per aprire la mente a (nuovi?) spunti di riflessione.